La sanità siciliana deve ormai uscire dal torpore e dallo stato di emergenza continua nella quale è stata relegata certo a causa del covid, ma forse anche a causa di una programmazione che va al rilento.
Sono le parole del vice presidente della commissione sanità all’Ars on. Carmelo Pullara.
Trovo fatto assai singolare che, il 7 settembre, – commenta Pullara -nella prima seduta di giunta, dopo la ripresa dalla pausa estiva, le uniche due dotazioni organiche approvate riguardino aziende della Sicilia Orientale e più specificatamente di Catania.
L’approvazione della dotazione organica – spiega il deputato – da il via a tutti i processi assunzionali, concorsi – mobilità – ecc., nonché piena attuazione alle previsioni della rete ospedaliera, oggi in tutta la Sicilia per la maggior parte rimasta sulla carta. Il fatto che solo le aziende sanitarie di Catania abbiano avuto approvato la dotazione organica è fatto che non è passato inosservato, non solo a me. Delle due l’una, o le altre aziende non sono state capaci di assolvere l’adempimento correttamente entro i termini e quindi il governo deve essere consequenziale nell’azione verso i vertici delle stesse aziende. Ovvero ancora l’assessorato ha esaminato le dotazioni organiche prima di alcune aziende e poi delle altre.
Ultima ipotesi, il governo ha ritenuto adottare prima le dotazioni organiche delle aziende sanitarie catanesi. In tutte e 3 le ipotesi lo ritengo un fatto grave e inaccettabile di cui la commissione sanità si dovrebbe occupare. Chiedo comunque al governo di procedere con immediatezza, alla approvazione delle dotazioni organiche di tutte le aziende sanitarie, dando così il via libera a tutte le procedure assunzionali, per dare attuazione alla rete ospedaliera rimasta sulla carta.
La sanità – conclude Pullara – non è solo covid e la programmazione è tale perché preventiva rispetto al momento in cui va attuata. Noi siamo già in ritardo.