Forse il Sindaco delle isole Pelagie Salvatore Martello avrà dimenticato che Linosa, per quanto piccola possa essere nelle sue dimensioni, è abitata da persone fisicamente uguali quanto a lui.
Martello, già in precedenza aveva revocato l’incarico del suo delegato sull’isola di Linosa, a noi non è dovuto sapere il perché, ma la mancanza della sua presenza, se pur delegata sta avendo i suoi frutti (non commestibili). Ci spieghi, Salvatore Martello, a cosa è servita la rimozione del delegato se la situazione di emergenza è aumentata?
Siamo stati raggiunti telefonicamente dai suoi concittadini e Le assicuriamo che sono contrariati e delusi dal suo operato. E noi come testata giornalistica indipendente abbiamo l’obbligo di dare voce alla loro lagnanze.
Caro Sindaco, è suo l’onere di provvedere che l’andamento della vita nella “sua” comunità sia regolare e che i servizi minimi ed essenziali siano alla portata di tutti.
Non possiamo e non può far ricadere sulla popolazione le lungaggini burocratiche che devono essere risolte nel P.P.P. (Più Presto Possibile).
Non è possibile che LINOSA oggi sia senza carburante dal 23 dicembre scorso, e le promesse avanzate alla cittadinanza era la riapertura dell’unico distributore entro l’8 gennaio, ma come per ogni promessa in politichese i tempi sono ben altri.
Un litro di carburante, caro signor Sindaco a Linosa vale più di un’oncia d’oro.
Lei sa che il postino consegna la posta a piedi? Nulla di strano in ciò, un pò di movimento fisico non fa male!
Lei sa che il medico raggiunge i pazienti a piedi? Lei sa che per un paziente ogni istante è vita? Lei sa che il tempo che l’illustre dottore “perde” per raggiungere il suo paziente a piedi può tramutarsi in una tragedia?
Lei sa che le forze dell’ordine rimarranno senza carburante a brevissimo? Lei sa che una volta finito, gli interventi si faranno correndo e gli uomini saranno costretti a strillare come le sirene?
Lei sa che i bambini per raggiungere l’istituto scolastico, anche in presenza di situazioni climatiche avverse lo fanno a piedi? E non dimentichiamoci del corpo docente che vive la stessa situazione.
Lei sa come si fa a trasportare i beni dal porto al paese? Glielo diciamo noi, “c’è un anziano che ogni mattina si reca al porto e trasporta sulle sue spalle quello che può”!
Sindaco, noi possiamo continuare ancora a descriverLe le testimonianze raccolte, ma siamo convinti che adesso Lei sa, e non potrà più tirarsi indietro a cercare una soluzione immediata alla problematica che attanaglia l’isola nera di Linosa.
Si attivi, Sindaco, ad interpellare gli organi preposti al fine di risanare una triste vicenda che oggi è diventata una vera e propria emergenza. Sindaco, guardi che Linosa Le appartiene, non consideri il piccolo isolotto solo e soltanto un cospicuo bottino di voti durante le sue campagne elettorali.
Vengono istituiti parchi, riserve, aree protette per proteggere la fauna selvatica, vengono dilapidati milioni di euro per gestirle e poi vengono lasciati al loro destino, nel disagio e nell’abbandono gli abitanti di questa splendida isola, l’unica vera “specie” da proteggere e tutelare.
VERGOGNA
Semplicemente i padroni dell’isola, è una cerchia chiusa abituata a vecchi sistemi, essendo isolati e non controllati, ci vorrebbe un supervisore al comune di Lampedusa, chi controlla i controllori? Vecchia storia… Chissà se è come finirà…