I casi di contagio da coronavirus in Sicilia. L’emergenza anche sul fronte economico. Oltre 140 milioni di euro per i Comuni dell’Isola. Ecco i soldi nell’Agrigentino.
I casi di contagiati da coronavirus in Sicilia sono 1.555. Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 14.758. Sono risultati positivi 1.555 (95 più di domenica 29 marzo). Attualmente, sono ancora contagiate 1.408 persone (78 più di domenica 29 marzo). Sono ricoverati 559 pazienti, di cui 75 in terapia intensiva, 849 in isolamento domiciliare, 71 guariti e 76 deceduti.
Ecco la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento 86, Caltanissetta 63, Catania 405, Enna 183, Messina 280, Palermo 229, Ragusa 30, Siracusa 62, Trapani 70.
L’emergenza coronavirus è sanitaria ed anche economica. Sul fronte sanitario è infuocato il caso dell’Oasi di Troina, cittadina in provincia di Enna da ieri quarta zona rossa in Sicilia dopo Agira, Villafrati e Salemi. All’interno dell’Oasi Maria Santissima è morta una giovane degente, e sono oltre cento i contagiati tra pazienti e operatori compreso il presidente. Ed il sindaco di Troina, Fabio Venezia, rivela: “Ho la polmonite”. Nel frattempo l’aumento dei contagi in Sicilia si mantiene contenuto: ogni 24 ore un centinaio di casi in più. Aumentano però i morti: dopo il medico di Palma di Montechiaro, Lorenzo Vella, è morto anche un uomo di 65 anni originario di Balestrate e ricoverato all’ospedale “Cervello” a Palermo, una donna di 92 anni contagiata nella Casa di cura Rsa “Villa delle Palme” a Villafrati e morta all’ospedale di Partinico, ed il sindacalista catanese della Cisl, Gianfranco Raco, di 69 anni.
Dall’altra parte del fronte sanitario, sulla trincea economica guerreggiano i Comuni, esposti alla esasperazione sociale. In Sicilia, dei 400 milioni di euro stanziati dal Decreto Conte del 28 marzo, pioveranno quasi 44 milioni di euro, che si sommano ai 100 milioni di euro stanziati dal governo Musumeci per sostenere le famiglie in difficoltà. I sindaci siciliani hanno invocato la rapida distribuzione dei soldi annunciati da Conte, scavalcando ostacoli e ritardi della burocrazia. E il governo a Roma li ha accontentati, perché immediata è stata l’ordinanza firmata dal capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borelli. Subito, a pioggia, 43 milioni e 484mila euro per i 390 Comuni dell’Isola. I fondi saranno trasformati in buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità. Saranno i Comuni a gestire la distribuzione delle risorse finanziarie costruendo la platea dei beneficiari del contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici provocati dall’emergenza Covid-19. In Sicilia, tra i capoluoghi di provincia, il contributo più elevato è stato assegnato al Comune di Palermo: 5 milioni e 143mila euro, poi Catania 2 milioni e 559mila euro, e a Messina 1 milione e 707mila euro. Poi Siracusa 901.655 euro, Trapani 547.508 euro, Ragusa 538.631 euro, Caltanissetta 472.337 euro, Agrigento 444.627 euro, ed Enna 189.881 euro. Ancora più nel dettaglio, tra i Comuni agrigentini più densamente popolati, sono stati assegnati a
Sciacca: 361.714 euro
Canicattì: 357.634
Licata: 359.772
Favara: 313.239
Palma di Montechiaro: 235.489
Ribera: 176.391
Porto Empedocle: 157.120.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)