\”Gentilissimi Sindaci, le scriventi con la presente vogliono manifestare la criticità legata alle alte temperature, conseguenza dell’ ondata di calore che sta investendo il nostro paese e parimenti la nostra regione, esponendo a grave rischio lavoratrici e lavoratori impegnati in attività particolarmente esposte come quella dei cantieri del settore costruzioni e agricole, trasformando la questione in una vera e propria emergenza che nonostante le nostre ripetute campagne di sensibilizzazione, non ci restituiscono i risultati sperati in termini di sicurezza e prevenzione. E’ opportuno ricordare che la valutazione del rischio calore rientra nell’ambito della valutazione dei rischi così come recita il D.lgs n° 81/08, che individua altresì le misure di prevenzione e protezione idonee e da adottare in quanto lo svolgimento delle attività lavorative in condizioni di elevate temperature determinate da “ondate di calore estreme” rappresentano uno dei fattori di rischio e quindi di infortuni spesso anche mortali.
Le elevate temperature, infatti, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentandone il rischio di infortuni, rappresentando le stesse una delle cause.
Occorre ricordare anche che nel luglio 2022 è stato prodotto da nota INPS-INAIL che basta percepire i 35 gradi per astenersi dalle attività lavorative.
Abbiamo invocato la Regione per dare lo stop nelle ore più calde, Calabria e Puglia l’hanno fatto, la Sicilia no e dai dati le richieste di cassa integrazione sono minime.
Per tali ragioni, nell’esercizio delle Vostre prerogative istituzionali, confidando anche nella Vostra sensibilità così come per le ordinanze che vietano i lavori edili che ricadono nelle località balneari per evitare di disturbare i vacanzieri, Vi invitiamo a emettere ordinanze che in relazione alle previsioni meteo blocchino le attività del settore delle costruzioni e agricole nella fascia oraria ove si preveda, in relazione ai bollettini Sias della protezione civile, di superare le temperature stabilite dalla legge.
Rimaniamo in attesa di vostro riscontro e manifestiamo la nostra disponibilità per discutere più approfonditamente il tema\”.
Scrivono la presente nota Buscemi, Di Franco e Cosca della Cgil.