Cgil, Cisl e Uil, nel 2022 cazzeggiano. Si svegliano per la bomba sulla costa agrigentina

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Mamma mia! Leggerli è un vero disastro, ti angoscia, ti angustia, non cambiano le frasi fatte e le parole da quando sono nati.

Lavoro, posti di lavoro, decine, centinaia, migliaia, milioni, miliardi, biliardi… Ed ancora: indotti di lavoro per tanti, quasi tutti, riduzione delle bollette e una seria crescita economica.

Cgil, Cisl e Uil, invece di fare i conti nelle proprie case, inventano uno slogan quasi in contemporanea che pubblicizza ed osanna una potenziale bomba atomica posta ai piedi della casa di Luigi Pirandello e a poche centinaia di metri dal Parco Archeologico più bello (e più esteso…!) del mondo.

Che tristezza. Non sappiamo se ventriloqui di qualcuno, nei giorni scorsi è venuta fuori in modo prepotente la proposta della realizzazione del rigassificatore a Porto Empedocle.

Facile che trovino l’alibi della guerra in corso; facile che in realtà non dicono cosa c’è sotto se torna nuovamente a galla una vicenda che sembrava essere morta e sepolta, uccisa anche da un referendum dove a votare è andato quel popolo che la Triade sostiene di difendere.

Ma possibile che Agrigento e la sua provincia devono essere una terra di conquista solo per accaparrare le mostruosità presenti nella terra? Perché la navi quarantena ormeggiano a Porto Empedocle e non a Livorno o a Trieste? Perché il rigassificatore deve realizzarsi a Porto Empedocle e non a Gioia Tauro, Viareggio o Rimini?

E mentre i segretari provinciali di Agrigento della Triade, eletti tutti per acclamazione senza alcun confronto liberale, tifano per quell’enorme e terribile monumento di colonne falliche di acciaio, gli iscritti nei propri sindacati diventano sempre di meno.

Come avvoltoi, sembrano approfittare di un momento storico buio che coinvolge il mondo intero per imbambolare la gente che ha davvero bisogno, consapevoli del fatto che oggi non hanno più la forza di mantenere al proprio posto di lavoro nemmeno un netturbino.

50 in tutto gli eventuali posti di lavoro per la realizzazione di un rigassificatore la cui costruzione prevede tempi di realizzazione da 7 a 10 anni, e cioè quando già Putin sarà probabilmente morto, la guerra sarà un lontano ricordo e il gas popolerà le nostre bombole e le nostre caldaie come prima più di prima.

E poi, per realizzare un rigassificatore, i “lavoratori” tanto acclamati dai sindacalisti, dovranno essere solo delle forze specializzate; e pensiamo proprio che in mezzu a Marina e circondario di operai così specializzati ce ne siano davvero pochi.

Cazzeggiano con il rigassificatore facendo finta di non guardare i dati aziendali e macro economici di Agrigento e provincia, dove negli ultimi anni piccole e medie imprese sono scomparse, l’area industriale agrigentina è sempre più deserta e le gente non sa più come andare avanti per tirare la carretta.

Per i poveri lavoratori non esistono i privilegi che hanno loro; entrano a far parte del sindacato in barba a qualsiasi regola democratica e civile e rimangono a gridare il “lavoro” per gli altri fino a quando la morte non li separi dalla vita terrena.

Abbiamo ragionevoli certezze (e pochissimi numeri) su cosa Cgil, Cisl e Uil della provincia agrigentina abbiano fatto per far risorgere una provincia che, al contrario, negli ultimi decenni si ritrova sempre più sgarrupata negli ultimissimi posti nelle classifiche che dovrebbero proiettarci verso una vita apparentemente normale.

Secondo noi, sindacati e sindcalisti soprattutto nelle periferie della Nazione, dovrebbero guardare di più verso fuori che all’interno delle proprie famiglie.

E ora mi vennu a cuntanu chiddra do rigassificaturi…

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2 Thoughts to “Cgil, Cisl e Uil, nel 2022 cazzeggiano. Si svegliano per la bomba sulla costa agrigentina”

  1. Manlio Ottaviano

    Cercano di cavalcare l’onda….

  2. Pepe’

    Incredibile, purtroppo i ventriloqui esistono ancora.

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