La crisi economica determinata dall’emergenza Coronavirus si aggrava e aumentano le famiglie che vivono in povertà e che, disperate, dopo anni di attesa e di inattività da parte del governo che non cerca una soluzione definitiva al problema casa se non in termini di emergenza, si vedono costrette a compiere atti estremi per farsi sentire.
Ultimo episodio, in ordine di tempo, è l’occupazione abusiva da parte delle famiglie delle case situate nei pressi dello stabilimento di Italcementi a Porto Empedocle nonostante le loro già precarie condizioni di vivibilità. E’ tanto il desiderio di avere un semplice tetto sotto cui vivere al punto che gli appartamenti occupati sono privi di impianti e di pavimentazione!!!
Da un’attenta analisi della situazione emerge il degrado sociale che è sotto gli occhi di tutti ed in tutti i settori. Si può parlare di degrado sociale che ha portato ad un aumento delle persone che hanno bisogno di un tetto sotto cui vivere, o che vivono in abitazioni fatiscenti e pericolanti; persone costrette dall’indifferenza della politica a cercare di dare una risposta alla propria famiglia di un’abitazione che non arriva mai.
Si può parlare di degrado ambientale come gli eventi che si sono succeduti nel centro storico di Porto Empedocle, le case della cooperativa” La Casa” a Siculiana dove il Genio Civile si sta impegnando per mettere in sicurezza le case per evitare di essere trascinate nella frana, per non parlare del centro storico di Agrigento, evento che ha traumatizzato i cittadini che vivono nel cuore del capo luogo Agrigentino, che ha portato alla mancata valorizzazione dei nostri centri storici ed all’abbandono delle periferie che sono ormai regni fatiscenti in mano alla criminalità. Le istituzioni non possono tralasciare di trattare questi problemi, è necessario trasformare il degrado in decoro e iniziare a creare le condizioni per vivere realmente in sicurezza ed iniziare a parlare di rigenerazione urbana.
La Cgil con il Segretario Generale Alfonso Buscemi, la Fillea con il Seg. Francesco Cosca ed il Sunia di Agrigento con il Seg. Prov. Floriana Bruccoleri chiedono con forza che si mettano in campo interventi per evitare un vero e proprio effetto tsunami che peggiori ancora di più la situazione attuale già pesante. Bisogna perseguire altre strade:
1) la coesione tra tutte le istituzioni, governo, parlamento, regioni, comuni, parti sociali, un vero e proprio patto che preveda l’utilizzo dei fondi nazionali e della comunità europea per aiutare le persone più deboli economicamente;
2) individuare un punto di riferimento dell’amministrazione centrale cui imputare la guida del processo di intervento”, con “il compito di coordinare la politica per le città e definire l’Agenda urbana nazionale”
3) serve un piano di edilizia pubblica e privata per ridare dignità a quelle case già esistenti o per costruire nuove case.
Si può è si deve fare tanto, la casa è un diritto fondamentale, è doveroso da parte delle istituzioni garantire a tutti un’abitazione sicura e dignitosa.