Il presidente della Regione, Nello Musumeci, in corsa per la riconferma, lancia un appello alla coalizione di centrodestra contro eventuali iniziative divisive.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha appena lanciato sul tavolo politico della coalizione del centrodestra alla Regione Siciliana la candidatura di un presidente della Regione leghista. Per tale ragione, probabilmente, si comprende adesso perché la Lega in Sicilia non ha partecipato alle riunioni della maggioranza all’Assemblea che si sono svolte prima che Musumeci nel maggio scorso annunciasse pubblicamente la sua candidatura alla riconferma a Palazzo d’Orleans. Tali incontri consultivi sono stati snobbati anche dagli Autonomisti, che hanno giustificato la loro assenza ritenendo prematuro l’argomento. Forza Italia, dopo un primo velato assenso, ha frenato e adesso osserva alla finestra, in compagnia di Fratelli d’Italia. A fronte di tutto ciò, Nello Musumeci rilancia l’appello alla compattezza tra i partiti che gli sono a fianco, e afferma: “Ogni partito ha le sue ambizioni, ma spero non si vorrà lavorare per dividere la coalizione. Oggi si discute praticamente solo nel nostro campo, ed è già un successo, perché vuol dire che il centrodestra, durante il mio governo, ha riconquistato la centralità politica che aveva perso nel decennio precedente”. E poi, in riferimento alle attività di governo, Musumeci aggiunge: “La mia ambizione, in questo momento, è provare a raddoppiare la spesa dei fondi europei prevista dal rendiconto annuale, per dare ossigeno al nostro sistema produttivo, in un momento di difficile crisi. E’ un obiettivo a portata di mano perché al 31 agosto avremo quasi già raggiunto il target fissato per dicembre”. Poi il presidente della Regione ribadisce la sua disponibilità al confronto con gli alleati, ma pone alcuni paletti, così: “Sono una persona dialogante, paziente e lavoro senza sosta 18 ore al giorno. Ma non c’è da attendere un anno per sapere quello che ho già dichiarato da mesi: per dividere il tempo della semina da quello del raccolto servono motivazioni ben più forti delle legittime ambizioni di una forza politica. Di certo, nessuno si affezioni all’idea di poter proseguire questo stucchevole dibattito, mentre a Palermo c’è un governo impegnato a superare uno dei momenti più difficili della nostra storia recente”.
E poi, tirando la coperta dalla sua parte, Nello Musumeci conclude: “Nel 2017, prima delle elezioni regionali, per tutti gli osservatori il centrodestra in Sicilia era fuori partita, e la Sicilia sembrava procedere verso il primo governo di Regione del Movimento 5 Stelle in Italia. Così non è stato, anche grazie alla credibilità di chi allora ha consentito un risultato al quale molti non credevano. La riprova è arrivata pochi mesi dopo, con le elezioni nazionali, quando i siciliani hanno espresso un consenso al Movimento 5 Stelle pari al 50%, segno che il sentimento di allora era certamente orientato verso i pentastellati. Oggi, invece, apprezzo che nel nostro campo si discuta la ritrovata centralità del centrodestra durante il mio governo”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)