Il vice ministro a Economia e Finanze, Laura Castelli, promette soluzioni alla crisi dei Comuni siciliani già nella settimana appena iniziata. Dettagli e prospettive.
I sindaci siciliani hanno protestato a Roma lo scorso 3 novembre, a fronte della crisi finanziaria, il dissesto, i vincoli di spesa, la scarsa capacità di riscossione fiscale, l’impossibilità a concludere i bilanci entro i termini e la carenza di personale. Poi, lo scorso 11 novembre si sono presentati a Parma, sono intervenuti all’assemblea nazionale dell’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani, e 250 di loro hanno minacciato le dimissioni in massa qualora non si intervenga a rimedio. Subito.
Ebbene, adesso il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, ha acchiappato la patata bollente, e promette soluzioni. Subito. Lei, che non è siciliana ma piemontese di Torino, afferma: “Sono vicina ai sindaci della Sicilia. Conosco molto bene il problema dei Comuni dell’isola, che ho sempre seguito in questi anni, e ritengo che questa settimana si possa chiudere definitivamente il cerchio. Abbiamo portato avanti tutte le interlocuzioni necessarie per arrivare ad una soluzione che consenta ai sindaci di chiudere i bilanci del 2021, e di risolvere i problemi che li vedono attraversare una fase di tensione finanziaria che fonda le sue radici prima del covid”. E come? E lei risponde: “Come Governo, nel rispetto delle prerogative di ciascuno, ove fosse necessario, stiamo valutando anche il ricorso allo stanziamento di risorse aggiuntive, proprio per evitare che ad essere penalizzati possano essere i cittadini. Già nella manovra di Bilancio abbiamo assicurato ulteriori risorse per i Comuni della Sicilia in deficit strutturale” – conclude Laura Castelli.
Lo scorso 3 agosto, su iniziativa della stessa Castelli e d’intesa con l’Associazione dei Comuni di Sicilia presieduta dal sindaco Orlando, è stato istituito e riunito a Roma un tavolo di confronto tra Stato – Regione e Comuni siciliani. E al termine, Orlando ha commentato contento: “Non posso che esprimere apprezzamento per il rispetto istituzionale e per la grande sensibilità dimostrata al tavolo. E per l’avvio di un percorso che conferma una grande attenzione nei confronti dei Comuni siciliani in virtù dello Statuto speciale che è, e non finiremo mai di ricordarlo, una norma costituzionale. Sono state considerate le esigenze perequative, che fanno riferimento alle condizioni economiche e sociali della Sicilia”.
Ancora ebbene, tale percorso intrapreso nell’agosto scorso non ha sortito effetti risolutivi. E’ metà novembre, il 2021 volge al tramonto, e, se non dovesse accadere l’irrimediabile, ovvero le dimissioni in massa paventate dai sindaci, e se la Castelli manterrà l’impegno assunto, allora saranno approvati prima o poi, più poi che prima, i bilanci comunali di previsione dell’anno 2021 già trascorso, non prevedendo ormai più nulla, e semmai tirando le somme a consuntivo del 2021.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)