Chiesto il rinvio a giudizio per ex pm di Agrigento

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Il sostituto procuratore della Repubblica di Caltanissetta, Chiara Benfante, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Antonella Pandolfi, magistrato fino a poco tempo fa ad Agrigento e oggi in servizio a Roma, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. La prima udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 28 settembre davanti il gup del tribunale di Caltanissetta, distretto che ha la competenza sui magistrati agrigentini. Il sostituto procuratore Pandolfi ha nominato quale difensore l’avvocato Pierfrancesco Bruno del foro di Roma.

La vicenda scaturisce dalla decisione del gip del tribunale di Caltanissetta di rigettare la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura disponendo un approfondimento su “eventuali indizi di colpevolezza a carico del magistrato in “relazione al reato di abuso di ufficio per aver in maniera costante  significativa violato la regola cogente di condotta della parità di trattamento nella conduzione delle indagini riguardanti fattispecie in fatto  e diritto pressoché identiche”.

Quella che viene ipotizzata, e oggi contestata al magistrato, è una disparità di trattamento nelle indagini avvenute a carico di Gaetano Caristia (difeso dall’avv. Gigi Restivo) e di Giuseppe Catanzaro, ex vicepresidente di Confindustria. In quest’ultimo caso si verificò un sequestro dell’intero complesso immobiliare solo dopo oltre 7 anni dalla prima iscrizione nel registro degli indagati mentre nel caso di Carestia si giungeva a tale epilogo in undici mesi. L’intera vicenda scaturisce dalle denunce dell’imprenditore Gaetano Carestia, imprenditore accusato di lottizzazione abusiva alla Scala dei Turchi: per questa ipotesi fu condannato in primo grado a otto mesi di reclusione e in appello a quattro mesi. L’imprenditore – di fatto – ha denunciato una disparità di trattamento per vicende giudiziarie analoghe.
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