Un incendio di vastissime proporzioni, di cui abbiamo dato notizia in un articolo a parte, sta distruggendo una delle aree boscate più belle del nostro territorio agrigentino: Monte Cavallo. Si trova nel territorio ciancianese e le fiamme stanno proseguendo fino a interessare l’area boscata del Monte Lupo che arriva fino a Sant’Angelo Muxaro.
L’area boscata di Monte Cavallo è di circa 800 ettari. Il bosco nasce negli anni sessanta. Man mano, l’area boschiva si estende sempre più tanto che in alcuni tratti raggiunge la S. S 118. E’ fonte di ricchezza per Cianciana. Il bosco ospita eucalipti, pini comuni, carrubi, pioppi, cipressi e tante palme nane. Il sottobosco offre erbe medicinali e aromatiche, verdure varie come il finocchio selvatico e l’asparago che integrano la nostra alimentazione. Rupi, balzi ripidi e scoscesi, su cui crescono ” disi ” e fiori da bulbo, spazi verdi, specchi d’acqua naturali, grotte, antiche case creano all’interno del bosco un ambiente ricco di fascino.
L’Area attrezzata. La sua apertura dà impulso all’economia del paese. E il posto ideale dove trascorrere una tranquilla giornata a stretto contatto con la natura e nel contempo visitare le suggestive grotte del “cavallo” , dello “zubbio” e del “sindaco” nelle cui viscere si trovano bellissimi laghi sotterranei di acque limpide e cristalline, ricche di cavità interessantissime, estese anche centinaia di metri che durante il periodo invernale si trasformano in veri e propri corsi d’acqua sotterranei, per l’affioramento della falda acquifera. L’area attrezzata è stata realizzata in una spianata tra gli alberi del bosco Cavallo. Dove l’ombra degli alberi è più fitta in mezzo al verde spiccano dei grandi tavoli e delle sedie realizzati con lastre di pietra levigate dal tempo.
Le Grotte Nel monte Cavallo c’è un’area carsica, parzialmente esplorate da esperti subacquei dell’archeoclub, interessante sia dal punto di vista archeologico che naturalistico. Lì si trovano diverse grotte: del Cavallo, del Sindaco, dello Zubbio e un’altra particolare grotta detta “la Ghiaccera”, che presenta un’apertura nella roccia dove per un gioco di correnti d’aria, di pressione differente e per la presenza di acqua, si registra un’escursione termica di diversi gradi.