L’ex presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero, ha deposto al processo ordinario sul cosiddetto “Sistema Montante”. I dettagli.
L’ex presidente dell’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, Alfonso Cicero, parte offesa e parte civile al processo sul cosiddetto “Sistema Montante”, ha deposto al giudizio ordinario in corso innanzi al Tribunale di Caltanissetta rispondendo alle domande del pubblico ministero, Maurizio Bonaccorso. Cicero, testimone chiave dell’inchiesta, tra l’altro ha dichiarato: “Nicolò Marino, attualmente Giudice per le indagini preliminari a Roma ed ex assessore regionale in Sicilia durante la giunta Crocetta, con delega ad Acqua, Rifiuti ed Energia, doveva essere fatto fuori dal governo regionale. L’imprenditore Giuseppe Catanzaro, esponente di primo piano di Confindustria, mi raccontò che Antonello Montante stava facendo di tutto per fare pubblicare un dossier che riguardava la vita privata di Nicolò Marino, su fatti scandalosi. Me lo disse anche l’ex assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, spiegandomi che questo dossier Montante lo aveva affidato all’avvocato Antonio Fiumefreddo di Catania per farlo pubblicare su un sito on line o un blog. Nel febbraio del 2014, ad un convegno di Confindustria nell’area industriale di Ragusa, Montante, Catanzaro e Crocetta si erano messi in disparte e Montante stava redarguendo Crocetta. Quando Marino fu cacciato dal governo, proprio per le battaglie che stava facendo sulla trasparenza nella gestione dei rifiuti, Catanzaro mi disse che in quel convegno Montante diede un ultimatum a Crocetta: ‘O lo cacci via o non deve più contestare la gestione di Catanzaro’. Poi Marino fu cacciato via. L’assessore Linda Vancheri non esisteva. Le decisioni venivano prese da Antonello Montante. Anche i cambi di rotta erano determinati da Montante. Anche chi doveva essere ricevuto o non ricevuto in assessorato lo decideva Montante, che comandava i politici. Lumia era sotto suo ordine, il suo politico. Non esiste il sistema Lumia, esiste il sistema Montante. Non si muoveva nulla e c’era la paura di Montante o la voglia di tutti di stare con lui. I rapporti tra Montante e ufficiali delle forze dell’ordine andavano ben oltre le relazioni istituzionali. I miei rapporti con Montante si interruppero il 19 luglio del 2015, mentre attendevo la mia riconferma come presidente dell’Irsap Sicilia. Io e l’ex assessore regionale, Marco Venturi, cominciammo ad avere paura di essere intercettati da Montante. Avevamo capito che era un soggetto pericoloso. Dicevamo ‘questo ci ammazza o ci fa ammazzare’. Avevamo paura di andare dai magistrati perché avevamo capito i rapporti che aveva con loro e le forze dell’ordine. E per questo raccontammo tutto al giornalista Attilio Bolzoni”.