Le donne di Matteo Messina Denaro, le relazioni, consapevoli e non, dell’identità del boss, la sua fidanzata prima della latitanza e la lettera di Addio che le scrisse.
Non solo una ma anche altre donne si sarebbero rivolte ai cacciatori di Matteo Messina Denaro che hanno conquistato la preda: “Probabilmente ho avuto una relazione con lui, ma ignorando la sua reale identità”. Una è amica di Andrea Bonafede, il presunto “uomo d’onore riservato” che ha prestato la sua identità al boss. Lei ha raccontato: “In paese ci si conosce tutti”. Altre due donne sono state ascoltate dagli inquirenti. Si tratta di una signora dai capelli neri e lunghi e un’altra con i capelli biondi e corti. Una delle due è proprietaria di un’automobile da 70 mila euro che però avrebbe acquistato tempo addietro sfruttando un’occasione. Di mestiere è una imprenditrice. L’altra è una commerciante. E un’impiegata comunale quasi coetanea delle due ha appena raccontato al “Corriere della Sera” un dettaglio di rilievo, ovvero che una delle due donne sarebbe una conoscenza da tanti anni di Matteo Messina Denaro. Lei ricorda: “Alla fine degli anni ’80 andavamo tutti a ballare al ‘Blues’, un locale di Campobello di Mazara che ormai non c’è più. Il biglietto d’ingresso costava tanto, 40 mila lire.
Lui, Matteo, entrava coi suoi cappotti lunghi, gli stivaletti, sempre elegantissimo. Poi restava in disparte con la sua comitiva, non dava confidenza a noi del popolo. Lo vedevamo arrivare su una Porsche bianca, una delle tre auto che ha avuto prima della latitanza. Era molto più grande di età rispetto a noi. Però dicevano fosse innamorato pazzo di lei. Chissà, magari 30 anni dopo lui l’ha incontrata di nuovo in paese e l’ha riconosciuta” – conclude. Una delle relazioni più conosciute di Matteo Messina Denaro è quella con Andrea Haslehner, una cittadina austriaca che lavorava alla reception del “Paradise Beach” di Selinunte. Il rapporto tra i due iniziò nel 1988, e Messina Denaro avrebbe poi ordinato di uccidere Nicola Consales, il direttore dell’hotel innamorato anche lui di Andrea e al quale non sarebbero state gradite le frequentazioni del boss e dei suoi amici.
Lei, la ragazza austriaca, poliglotta, si è specializzata in Germanistica e Romanistica. Insieme a Matteo Messina Denaro sono stati in vacanza a Forte dei Marmi e Rimini nel 1992, l’anno delle stragi. Secondo l’impiegata comunale, la relazione con Andrea, “Ari” per gli amici, si è interrotta con l’inizio della latitanza del boss, nel ’93. Secondo gli inquirenti sarebbe invece proseguita fino al ‘94. Interrogata dai poliziotti ha risposto: “A me Matteo sembrava un ragazzo simpatico, come tanti altri. Forse un po’ vivace”. Sarebbe lei, la ragazza austriaca, la donna a cui Messina Denaro scrisse una lettera di Addio tre giorni dopo l’inizio della latitanza, da quando un giudice palermitano ha spiccato a suo carico l’ordine di arresto numero 267 del 2 giugno del ‘93, per 4 omicidi.
E Messina Denaro scrive a lei: “Non so se hai capito che nell’operazione di ieri da parte dei Carabinieri c’è anche un mandato di cattura nei miei confronti… Qualunque cosa abbiano messo è soltanto una grande infamia, perché sono innocente… E’ iniziato il mio calvario, e a 31 anni, e con la coscienza pulita, non è giusto né moralmente né umanamente… Spero tanto che Dio mi aiuti… Non voglio neanche pensare di coinvolgerti in questo labirinto da cui non so come uscirò… Vuol dire che il nostro destino era questo. Spero tanto, veramente di cuore, che almeno tu nella vita possa avere fortuna, la meriti, sei una brava ragazza. Non pensare più a me, non ne vale la pena… Con il cuore a pezzi. Un abbraccio, Matteo”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)