Condannato (pena sospesa) empedoclino inizialmente accusato di sequestro di persona e maltrattamenti ai danni della madre

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Il Tribunale di Agrigento, presieduto dalla dott.ssa Ciraulo ha condannato G.J.P. di Porto Empedocle alla pena di anni 2 di reclusione concedendo, però, la sospensione condizionale della stessa. L’inchiesta trae le mosse da da una querela sporta dalla madre, C. T. nel febbraio 2023, ai danni del figlio G.J.P. per sequestro di persona e maltrattamenti ai danni della propria madre. In particolare C. T. accusava il proprio figlio G. J. P. di averla tenuta segregata a casa per trenta giorni, di averla maltrattata fisicamente e moralmente  con atti di violenza fisica e psicologica. G.J.P. era stato tratto in arresto nel febbraio 2023 e recluso presso la Casa Circondariale di Contrada Petrusa.

 

Nel corso del processo dove G.J.P. era difeso dagli avvocati Moira Lo Giudice e Giuseppe Aiello, a seguito del ritiro della querela da parte della madre, C.T. cadeva l’accusa di sequestro di persona e immediatamente i difensori, Lo Giudice e Aiello chiedevano di mutare la misura cautelare della detenzione in carcere in una meno afflittiva ed il Tribunale di Agrigento applicava la misura degli arresti domiciliari. Rimaneva, invece, in piedi l’accusa di maltrattamenti che sarebbero consistiti in condotte violente e vessatorie ai danni della propria madre, C. T. ed in particolare in aggressioni fisiche consistite in pugni e calci, tentativo di strangolamento, ripetute nel tempo oltre ad ingiurie ed offese ai danni della propria madre. Durante il corso del processo i due difensori, Lo Giudice e Aiello, hanno cercato di dimostrare che lo stato psicologico G.J.P. necessitava di particolare attenzione e che in realtà non vi era stata alcuna aggressione di carattere fisico ai danni della madre ma semmai, che dalla istruttoria dibattimentali erano emerse ingiurie e offese dell’imputato ai danni della madre, peraltro ammessi dallo stesso imputato in sede di interrogatorio. Il P.M. chiedeva la condanna a tre anni di reclusione mentre il Tribunale ha condannato G.J.P. alla pena di due anni di reclusione con la sospensione condizionale della stessa purchè l’imputato segua dei corsi di recupero che saranno disposti dalla stessa Autorità Giudiziaria.

Ha disposto, inoltre, la immediata liberazione dell’imputato e già gli agenti della stazione dei Carabinieri di Porto Empedocle hanno eseguito la sentenza, procedendo alla notifica del provvedimento a seguito del quale il G.J.P. è già libero. Il Tribunale ha fissato in giorni 90 il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza avverso la quale gli avvocati Lo Giudice e Aiello hanno già preannunciato appello al fine di vedere ulteriormente ridotta la pena se non addirittura giungere ad una sentenza di assoluzione.

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