“Denunciamo da anni che 5.000 lavoratori regionali di categoria A e B sono una “anomalia” tutta siciliana: i governo regionali passati erano al corrente ed oggi il Presidente Schifani lo sa, ma non riceviamo risposte concrete. Lo sanno e lo ammettono, non ufficialmente, anche i sindacati firmatari”. A scriverlo in una nota è Antonio Russo, Segretario Regionale di Confintesa – Federazione Dipendenti Regionali. Il rinnovo contrattuale, continua Russo, era l’occasione per dare il giusto riconoscimento all’attività svolta dai dipendenti negli ultimi vent’anni: la trasposizione nelle nuove tre aree previste nel contratto 2019-2021 mortifica tutte le attuali categorie, ed in particolare A e B relegati, tutti e 5.000, nella prevista prima area”.
“Una svolta possibile, un nuovo orizzonte, poteva essere il rinnovo del contratto: davanti ad una prospettiva di crescita, concreta, che avrebbe dato nuova motivazione al personale regionale e uno sviluppo, un ammodernamento ed una accelerazione della “giurassica” macchina amministrativa ci si è trincerati dietro un “non si può fare”. “All’ARAN Sicilia si è preferito rinunciare senza provarci: il terrore da parte dei sindacati firmatari di perdere deleghe e la paura da parte del governo di perdere consensi ha portato ad un contratto che penalizza, per l’ennesima volta, le aspettative del comparto e blocca le prospettive di crescita della Regione Siciliana”.
Il Dr. Sammartano, Capo di Gabinetto del Presidente Schifani, durante l’ultimo incontro, davanti alla richiesta di porre rimedio a questa anomalia, prima della firma definitiva, procedendo ad una diversa trasposizione del personale nelle nuove aree, ha detto queste testuali parole: “immaginate cosa potrebbe succedere nel bloccare tutto adesso (si riferiva a rimandare i pagamento degli arretrati). “E’ questo il vero paradosso: nessuno vuole prendersi la responsabilità, conclude il segretario di Confintesa: esaurito l’entusiasmo per l’arrivo degli arretrati il comparto si accorgerà di avere perso le ultime speranze di poter fare carriera all’interno degli uffici regionali”.