“Contachilometri manomessi per aumentare il valore delle auto e truffare gli acquirenti”: la Procura di Agrigento notifica 16 avvisi di conclusione indagini.
Lo scorso 12 luglio la Guardia di Finanza ha eseguito quattro misure cautelari a Canicattì nell’ambito di un’inchiesta contro un presunto business di manomissione dei contachilometri per vendere automobili usate ad un valore più elevato, truffando gli acquirenti. Le tre rivendite di auto sequestrate a Canicattì sono state la Mattinauto Slsl, Global auto Srls e Gold car Srls. Poi, tra le quattro misure cautelari, i due, ristretti ai domiciliari, sono stati i fratelli Salvatore e Alfonso Mattina, di 48 e 44 anni. Ad altri due, Manila Mattina, 25 anni, nipote dei due arrestati, e Gioachino Lo Giudice, 42 anni, è stato imposto l’obbligo di dimora a Canicattì. Gli indagati complessivamente sono 16, e per tutti la Procura della Repubblica di Agrigento ha proposto delle misure cautelari. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ne ha accolte solo quattro. Adesso la Procura agrigentina ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini, anticamera dell’istanza di rinvio a giudizio, ai 16 indagati. Oltre ai tre Mattina e a Lo Giudice, gli altri 12, che entro 20 giorni dalla notifica hanno facoltà di opporre atti e mezzi a difesa, sono:
Giuseppe Tesè, 47 anni,
Antonio La Marca, 33 anni,
Francesco Genova, 67 anni,
Gianluca Gallo, 45 anni,
Calogero Monachino, 36 anni,
Giuseppe Calogero Nicastro, 44 anni,
Angelo Carmelo Cerriti, 57 anni,
Antonio Nicosia, 58 anni,
Vincenzo Di Bella, 54 anni,
Marco Chianta, 46 anni,
Vincenzo Mattina, 27 anni,
Diego Giardina, 30 anni.
Nel collegio difensivo lavorano gli avvocati gli avvocati Calogero Meli, Annalisa Lentini, Calogero Lo Giudice, Salvatore Amato e Giuseppe Barba.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)