Il premier Giuseppe Conte, ha firmato nella notte il tanto atteso DPCM, necessario per tenere a bada l’evoluzione dell’emergenza sanitaria legata all’epidemia da Covid-19.
Vara così delle nuove misure atte a contingentare la diffusione del virus.
Un Dpcm tra i più sofferti e difficili da mettere a punto, frutto di una riunione lunga svariati giorni tra Conte stesso, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza della Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
La conferenza stampa dovrebbe arrivare in giornata.
Nel nuovo provvedimento ci sono norme valide per tutto il territorio nazionale ed altre che riguardano le diverse regioni, inserite in una sorta di mappatura in base a 21 parametri analizzati a fondo. La penisola infatti, è ad oggi, divisa in tre fasce di rischio.
Tra le norme di livello nazionale (in vigore dal 5 novembre e fino al 3 dicembre) vi è il l coprifuoco, ovvero la limitazione della circolazione delle persone fino alle 22; il ritorno dell’autocertificazione dopo le dieci di sera per provare di doverlo fare per ragioni di lavoro necessità e salute; la chiusura dei musei e delle mostre; la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza; per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni); nelle giornate festive e prefestive saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, dei punti vendita di generi alimentari, delle tabaccherie e delle edicole.
Un’altra voce importante del DPCM relativamente alle regole nazionali concerne i trasporti pubblici per i quali sarà consentito un coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento. Inoltre bar e ristoranti dovranno chiudere alle 18 ma avranno la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica. Viene inoltre decretata la sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni “a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica”. Vengono, infine, chiusi i “corner scommesse e giochi” nei bar e nelle tabaccherie.
Spicca tra le poche modifiche apportate dispetto alla bozza già diffusa, la sorte dei parrucchieri, che restano aperti nelle zone da scenario 4. Nelle regioni a scenario intermedio(zone gialle) sono più stringenti e nello specifico sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione, tranne che per lavoro, salute, urgenza e rientro al domicilio, oltre al divieto di spostamento in un comune diverso rispetto a quello in cui si risiedere o si ha domicilio, sempre fatte salve le comprovate esigenze. In queste zone vengono inoltre sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering, con l’autorizzazione per tutti alle attività di ristorazione con consegna a domicilio.
Nelle “zone rosse” – tra cui non rientra la Sicilia, almeno per il momento – il DPCM prevede infine, per almeno 15 giorni lo stop a ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità e urgenza). Vengono chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari; viene interdetta l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22.00 la ristorazione con asporto. Vietate inoltre le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto. Sarà invece consentito svolgere individualmente attività motoria (sport e passeggiate), ma sempre e solo in prossimità della propria abitazione, individualmente e nel rispetto rigoroso dei gesti-barriera. Assicurata infine l’attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
RISCHIO MODERATO: ZONE GIALLE (Rt, rischio di trasmissione che per ora non supera la soglia di allerta di 1,5)
Abruzzo
Basilicata
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Marche
Molise
Trento
Sardegna
Toscana
Umbria
RISCHIO MEDIO ALTO: ZONA ARANCIONE
Campania
Liguria
Puglia
Sicilia
Veneto
RISCHIO ALTO: ZONA ROSSA
Lombardia
Piemonte
Valle D’Aosta
Calabria
Bolzano