La Corte dei Conti orienta la Regione Siciliana verso una corretta ed efficace spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il contenuto di un’apposita delibera.
La Corte dei Conti è volata in cielo. E’ una stella cometa. E indica la strada ai Re Magi della Regione Siciliana verso la grotta di Betlemme, che in tal caso è la spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E la Corte dei Conti, impegnata ad orientarla, ha sollecitato la Regione a individuare un responsabile, un referente unico per l’attuazione dei progetti finanziati dal Pnrr, che garantisca alle amministrazioni titolari degli interventi l’invio, nei tempi previsti, delle informazioni sullo stato di avanzamento procedurale, finanziario e fisico degli stessi interventi finanziati dal Pnrr. E ciò per sostenere sia il monitoraggio delle opere da parte del Ministero all’Economia e alle Finanze, sia la rendicontazione semestrale all’Unione europea. La Corte dei Conti ha scritto il tutto nero su bianco in un’apposita delibera trasmessa dai giudici contabili al presidente della Regione, dell’Assemblea Regionale e del Collegio dei revisori dei conti. Ed ancora sull’attuazione dei progetti del Pnrr, la Corte dei Conti ha previsto un intervento sostitutivo nel caso di ritardo o inadempimento dei dipartimenti della Regione nell’attivazione dei controlli. E l’allestimento di un sistema informativo di collegamento tra piattaforme regionale e nazionale capace di verificare in corso d’opera il conseguimento degli obiettivi del Pnrr nei tempi programmati, e di consentire, se necessario, la rapida adozione degli interventi correttivi. E poi, in ambito legalità e anticorruzione, nella delibera orientativa si legge: “La Regione Siciliana deve incrementare considerevolmente gli atti oggetto di controllo successivo di regolarità amministrativa con particolare riferimento alla fase di attuazione del Pnrr, in cui assume una rilevanza strategica il controllo di legalità sulle aree ad alto rischio corruzione, come quella degli appalti pubblici”. E poi la Corte dei Conti invita la Regione a (virgolette) “concludere la mappatura delle aree di rischio per i diversi processi dell’attività amministrativa al fine di non pregiudicare in tal modo l’effettiva attività di prevenzione dei rischi di corruzione. Poi: ad incrementare le risorse umane e informatiche per garantire la completa ed efficace attuazione delle disposizioni normative connesse alla prevenzione dei rischi corruttivi e alla trasparenza dell’azione amministrativa. E poi: a procedere a una complessiva e riepilogativa rilevazione dei risultati realizzati sulle misure di prevenzione al fine di garantire l’esatta rispondenza tra programmi di prevenzione e risultati conseguiti”. Infine, in riferimento alle performance e alla valutazione dei dirigenti regionali, per i giudici contabili sarebbe necessario, in estrema sintesi, predisporre un adeguato collegamento tra la programmazione degli interventi e degli obiettivi da raggiungere con la capacità di utilizzo delle risorse assegnate.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)