“Il istema Sicilia regge e l’aumento dei casi di Coronavirus registrato, in modo consistente, nelle ultime settimane è gestibile”.
Lo ha voluto chiarire, con una conferenza stampa convocata ad hoc, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. L’esponente del governo Musumeci da un lato ha smentito i timori di stop ai ricoveri ospedalieri dei pazienti non Covid, dall’altro ha voluto tradurre in numeri l’impegno della Regione sul fronte pandemia. Razza ha convocato la stampa in un momento in cui il Covid torna a fare paura. A Palermo, in particolare, sono diversi i casi segnalati nelle ultime ore. Lo stesso assessore parla di un numero “significativo, anche se la gran parte è asintomatica. C’è una situazione di monitoraggio in atto, abbiamo alzato l’asticella dell’attenzione. Al Policlinico ci sono due laboratori che possono processare centinaia di tamponi al giorno”.
Razza ha voluto sottolineare che “non c’è ragione di temere che la rete della nostra regione non sia in condizione di reggere all’epidemia. Non possiamo permetterci di non curare chi non è malato di Covid. Abbiamo ritenuto di allargare la rete Covid su tutta la regione, abbiamo preparato il sistema ad accogliere il numero di pazienti in arrivo con la capacità di ampliarsi in 48 ore e non penalizzare intere strutture ospedaliere – ha osservato Razza – . Non possiamo permetterci un nuovo stop per le attività ambulatoriali”. In Sicilia stanno per arrivare due milioni di tamponi rapidi per lo screening del Coronavirus. “Un primo milione arriverà già giovedì – ha spiegato Razza -. Questo tipo di tamponi ci darà la possibilità di ottenere una azione di screening con una strumentazione testata dall’Istituto superiore di sanità e che in Italia è già stata provata negli aeroporti”. I tamponi saranno stoccati nei depositi della protezione civile di Palermo ed Enna “e saranno distribuiti alle aziende sanitarie – ha spiegato Razza – in base ai fabbisogni della popolazione. Abbiamo fatto questa scelta pensando soprattutto alle scuole, perchè un genitore non può attendere 24 ore per sapere se il proprio figlio è positivo”. Sono seicentomila, secondo quanto ha chiarito Razza, i casi testati nell’Isola finora: “I test sierologici effettuati finora in Sicilia sono stati 170.800: a questi si aggiungono i 402.836 tamponi processati fino ad oggi, per un totale di quasi seicentomila casi testati”.
“Oggi gli ospedalizzati Covid sono meno rispetto a quando il Paese era in lockdown. I numeri sono diversi e, a fronte dei 1800 positivi ospedalizzati, abbiamo complessivamente 136 ricoverati in degenza ordinaria e 16 in terapia intensiva”, ha detto Razza. “Ora – ha aggiunto – si assiste a un impatto molto più basso di ospedalizzazione: vuol dire che è cresciuta la capacità del territorio di evidenziare i caso positivi, anche se asintomatici”. “Ci aspettiamo – ha ammesso Razza – una crescita dei contagi, com’è logico quando si aumenta la mobilità delle persone, e quindi una maggiore necessità di di cure. Senza un vaccino, sarà fondamentale mantenere le buone prassi nei prossimi sei mesi”.