Sì. E’ proprio così.
Tutta colpa delle streghe: il maledetto virus.
La storia ce ne dà molteplici prove e conferme.
La lunga storia delle malefiche streghe in riunioni segrete tra Milano e Benevento. Tra le brulle valli del Piemonte e le verdeggianti colline di Sicilia.
Streghe venefiche, sibilanti, insinuanti, terrificanti.
Nella storia, nella letteratura, nella fantasia, nella incredula realtà.
In un vortice straordinario di segnali intimidatori: lo specchio frantumato, il gatto nero, l’olio scivoloso a rivoli sul pavimento: e da lì ombre oscure a sollevarsi, a terrorizzare; ombre nere di un aldilà torbido e devastante.
Lunga, la storia delle ottenebranti streghe, al servizio di Satana, per ammorbare le popolazioni per un nuovo ordine universale di malefici, pestilenze, pandemie.
Così le streghe lontane, e del secondo e terzo millennio.
Iscritte – a intimidatoria futura memoria- sulla manzoniana “Colonna infame”.
Povere disgraziate, colpite dalla sventura degli iniqui processi per stregoneria della “Santa Inquisizione”.
“Santa” per gli Inquisitori. “Distruttiva” per le sfortunate vittime.
Dall’esemplare processo alla giovane fantesca Caterina de Medici nel lontano e tenebroso diciassettesimo secolo. Dal quale il Manzoni raccoglie tremebonde storie di roghi e impiccagioni di “streghe” e di “stregoni”.
Una maledetta storia.
E a specchio una irrealtà di streghe riunite a Milano o a Benevento (sotto il famoso noce):e sarà forse per questo che Lombardia e Campania sono oggi falcidiate dall’ammorbante virus: pace a chi non crede.
E silenzio a chi dubita.
E Leonardo Sciascia coglie i danni assoluti di un Potere devastante: il potere dello Stato e dei suoi strumenti: la Santa Inquisizione, appunto.
E ne delinea, con saggia e profonda lettura sociologica, i confini nello splendido romanzo breve “La strega e il capitano ” del 1986 e in “Morte dell’Inquisitore” del 1964, con la sventurata vicenda di Pellegrina Vitello ,mandata al rogo con la “corda saponata”. Innocente.
E poi il grande Pirandello. Ancora più creativo e ottenebrante ne “La favola del figlio cambiato”, in cui streghe malvagie e perfide, di notte, penetrano nelle case e “scambiano” i figli neonati belli, con quelli brutti con “occhi storti” e le mani “accarticchiate”.
Sono certo avvenimenti storici o storie di suggestioni, di fantasie, ma anche di culture popolari sconvolgenti e irripetibili.
Con lo strazio di corpi. Con la distruzione dello spirito e dell’anima, nel nome di un’ entità superiore che giudica e punisce ,attraverso strumenti di un’umanità disorientata e perversa.
Tra pipistrelli e visoni incolpevoli.
Peste. Colera. Covid 19.
Le “Streghe” esistono ancora.
Mario Gaziano
Affascinante la tua narrazione, Mario, mentre stai a ricordare tre Grandi della Letteratura Italiana.
Ciò era a Te dovuto, prima di cercare di rispondere alla tua domanda: “Esistono ancora le Streghe”?
Non so se le Streghe siano mai esistite, ma sono ben convinto che esistano tuttora – e soprattutto ora – gli Stregoni della “politica” che non vorrei sapere perché, ma sembra che vogliano favorire il diffondersi di un virus, forse, nato nel 2019 ed ancor presente nell’oggi del 2020.