L’Azienda sanitaria conferma: “Quattro casi di variante inglese riscontrati all’ospedale Civico”. Giù, anche se non di molto, la curva dei contagi.
Continua a scendere la curva dei contagi Covid in Sicilia, anche se in modo meno marcato rispetto ai giorni scorsi. Il bollettino quotidiano del Ministero della Salute registra 412 nuovi positivi con 18.558 tamponi processati e una incidenza di poco superiore al 2,2%. La regione si trova adesso all’ottavo posto nel numero dei nuovi casi giornalieri. Le vittime sono 19 e portano il totale a 4.018. Le persone attualmente contagiate sono 29.367 e, dopo qualche tempo, tornano a crescere di 187 casi. Ed è una circostanza legata al numero dei guariti che sono 206, la metà dei nuovi positivi. Negli ospedali continuano invece a diminuire i ricoveri che sono 985, 4 in meno, di cui 142 in terapia intensiva, meno 1. L’allentamento della pressione sugli ospedali è confermato anche dal bollettino Agenas, secondo il quale l’Isola è al 17% di saturazione dei posti letto in terapia intensiva e al 21% per la degenza ordinaria. La soglia di allarme è fissata rispettivamente al 30 e al 40 per cento. La distribuzione nelle province vede Palermo con 236 casi, Catania 51, Messina 43, Siracusa 33, Caltanissetta 15, Ragusa 12, Enna 9, Trapani 7, Agrigento 6. Nel frattempo, le analisi di sequenziamento del genoma virale effettuate al laboratorio dell’Istituto d’igiene del Policlinico di Palermo hanno evidenziato che i quattro casi di positività, riscontrati nei giorni scorsi nel reparto medicina d’urgenza dell’ospedale Civico, sono da attribuire alla variante inglese. Così conferma l’Azienda sanitaria. “Questa notizia, tutt’altro che inaspettata, piuttosto che ingenerare facili allarmismi – si legge in una nota del Civico – deve prospettare una serena e consapevole percezione che la battaglia contro il coronavirus non è vinta e bisogna tenere alta la soglia di attenzione”. Anche in Sicilia, infine, ieri sera numerosi teatri hanno acceso le luci e aperto le porte aderendo alla manifestazione promossa dall’Unita (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) per chiedere al nuovo governo la ripresa degli spettacoli in sicurezza e la riapertura dei teatri.