“Crisi idrica”, botta e risposta tra Schifani e Musumeci

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Ancora scaramucce a distanza sulla crisi idrica in Sicilia tra il presidente della Regione, Schifani, e il ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci. Gli interventi incrociati.

Sulla crisi idrica in Sicilia è ancora botta e risposta tra Renato Schifani e Nello Musumeci. L’ex presidente della Regione, e adesso ministro alla Protezione civile, intervenendo in question time alla Camera, ha ribadito: “La grave siccità della Sicilia sconta un ritardo nella programmazione e nella manutenzione delle infrastrutture sicuramente pluri-decennale”. E poi più nel dettaglio attuale ha aggiunto: “Lo scorso 19 maggio il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, è stato nominato commissario delegato per gli interventi urgenti. E doveva predisporre, sulla base dei fabbisogni e del limite delle risorse, gli interventi da adottare. Il 30 maggio successivo gli uffici della Protezione civile hanno approvato il piano degli interventi urgenti: 52 strutturali, nuovi pozzi, e reti di acquedotti per 19 milioni e 124 mila euro.

Poi il 30 settembre vi sono state alcune riunioni sulla bozza di un Piano per ulteriori misure che la Regione ha chiesto di finanziare con risorse dello Stato. Ebbene, al momento il Piano non risulta restituito dal commissario delegato Schifani, nonostante che già il 12 settembre la cabina di regia della crisi idrica ha segnalato al commissario Schifani il fenomeno della scarsità prospettando interventi immediati”. Immediata e a tamburo battente è stata la replica di Schifani, intestata a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza. E si legge: “Palazzo d’Orleans precisa che la Regione, tramite l’ufficio del Commissario delegato all’emergenza, ha già avviato da tempo la seconda fase del processo per affrontare la crisi idrica in Sicilia. E’ stata, infatti, già trasmessa al dipartimento nazionale della Protezione civile una proposta del secondo Piano di interventi che include oltre 130 progetti, elaborati in risposta alle richieste pervenute dalle assemblee territoriali idriche, gestori idrici e dai Comuni, oltre a 200 interventi di riparazione e acquisto di autobotti per i Comuni per oltre 8 milioni di euro”.

E poi si prosegue: “Questo Piano è attualmente oggetto di una stretta interlocuzione con gli uffici competenti della Protezione civile di Roma e si sta tenendo conto delle osservazioni delle autorità nazionali e anche di quelle ricevute, fino a poche ore fa, dai Comuni e dai gestori. E’ stato ultimato ed è pronto per essere inviato definitivamente a Roma Il processo di aggiornamento per garantire che gli interventi siano tempestivi ed efficaci nel rispondere alla grave siccità che affligge la regione”. E poi conclude: “La crisi idrica in Sicilia è il risultato, oltre che della grave siccità, di decenni di ritardi nella manutenzione delle infrastrutture e nella pianificazione strategica. Nonostante ciò, l’attuale governo regionale ha intrapreso azioni concrete, anche grazie allo stanziamento di 20 milioni di euro approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso maggio per fronteggiare l’emergenza. A quei fondi “si sono aggiunti già 39 milioni del bilancio regionale e altri 40 sono previsti nel disegno di legge delle variazioni di bilancio già approvato dalla giunta regionale e trasmesso all’Assemblea Regionale per l’approvazione definitiva. Si continua a lavorare per ottenere ulteriori risorse necessarie al completamento degli interventi, in linea con le priorità segnalate dalla cabina di regia e dal commissario delegato”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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