Crisi idrica e Consiglio comunale straordinario: cose trite e ritrite; l’unica novità è l’indegno siparietto tra Nino Cuffaro (PD) e il pregiudicato Giuseppe Arnone che adesso dovrà trovarsi un nuovo partito

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Crisi idrica, consiglio straordinario, solite facce, solite associazioni, solite lagne e luogo meno adatto per impiantare la protesta.

Hanno parlato, sullo scranno, ognuno di loro con un pezzo di carta in mano. Per qualcuno si stava meglio quando si stava peggio; il prete ha garantito una intercessione con il Padre Eterno affinchè madre acqua ricominciasse a piovere dal Regno dei Cieli; poi, un simpatico signore, perbene, quasi un pesce fuor d’acqua se si considera che appartiene alla associazione Agrigento punto e a capo, dove spesse volte si trascende in accuse luride e sporche (per esempio…la troia con i Suv). Il signor Falzone, oltre alla disamina più o meno copia incolla di tutti gli altri, più che della crisi idrica si è lagnato del fatto che “loro” vengono definiti “detrattori”. E va bene, dai, ci può stare; almeno ha detto una cosa diversa rispetto agli altri.

Questo giornale, il giorno prima, aveva paventato il fatto che potesse ripetersi quanto accaduto 72 ore prima nel corso di una riunione con la Tua. Aveva attenzionato le Autorità a fare molta attenzione su due soggetti, uno dei quali è proprio il pregiudicato ex avvocato Giuseppe Arnone.

Purtroppo, così è stato. Appena presa la parola lui, grazie ad una associazione di fama mondiale che porta il nome del padre costituita nella notte, o qualche notte prima. Insomma una associazione di tutto rispetto la quale, nonostante la tenera età, ormai è ricercata dal mondo letterario mondiale. Un colosso: associazione Giosuè Arnone. Lo sapevate che ad Agrigento ci fosse anche questa associazione? No, ebbene, adesso lo sapete…

Ovviamente giunto dinnanzi al microfono Arnone di tutto parla tranne che di crisi idrica. Comincia ad inveire contro il Direttore dell’Aica (come fece con Miccichè con la Tua) lanciando insulti di bassissimo spessore. Del resto ci siamo abituati, purtroppo.

Poi passa con le accuse al PD del quale partito, sostiene lo stesso Arnone, ha recentemente avuto la tessera. Noi, in quella occasione scrivemmo che la sua presenza in quel partito sarebbe durata da Natale a Santo Stefano. Anche noi ogni tanto indoviamo e adesso il pregiudicato dovrà cambiare aria.

Dal pulpito accusa il suo partito unitamente al suo segretario provinciale (ma tu guarda cosa ci tocca persino fare: difendere Nino Cuffaro…) reo di avere avallato la candidatura e la successiva nomina a Direttore di Cantone all’Aica. Arnone si incazza, sputa veleno contro il partito, e dice: “Adesso si fa come dico io!!!”

Roba da matti, ma è proprio così (ancora cerchiamo di capire lui cu minchia è). Ovviamente Nino, non ci sta e quando Arnone finisce di abbaiare, Cuffaro, incazzato nero, vuole prendere la parola, ma il presidente del Consiglio gli fa notare che già aveva parlato.

Voleva replicare agli insulti belli e buoni di Arnone. E non potendolo fare dal pulpito lo aspetta nel reparto “spettatori” e la prima cosa che gli dice è la seguente: “Tu non sei il PD, tu sei fuori dal partito” (a proposito si aspetta una nota relativa alla espulsione di Arnone).

Apriti cielo! Arnone dopo aver sentito il suo licenziamento in diretta inizia a scatafasciare una serie di insulti al povero Nino della peggiore specie. Fra questi, forse il più nobile, “tua sorella è una puttana (o qualcosa di simile)…”

Noi entriamo nel merito, non sappiamo se realmente Nino abbia una sorella; di certo non possiamo non mostrare la nostra solidarietà al segretario provinciale del PD, davvero violentemente e vergognosamente attaccato dal suo iscritto Giuseppe Arnone.

Stavano quasi vendendo alla mani, ma poi la presenza delle Forze dell’Ordine, avvertito il pericolo, ha fatto calmare tutti.

Cosa volete più dalla vita?

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