Comitato ordine e sicurezza pubblica in Prefettura ad Agrigento. Crisi idrica: autobotti, impegni per l’irrigazione e i “Ricchi e poveri”. Sicurezza: circa 20 militari a San Leone.
In Prefettura ad Agrigento si è discusso del disastro idrico nella zona del Sosio – Verdura, ovvero tra Ribera, Bivona, Villafranca Sicula e Burgio. E dal palazzo di piazzale Aldo Moro riferiscono: “E’ emersa una condivisa programmazione di distribuzione dell’assai limitata risorsa idrica. E che Enel – Sicilia ha assunto il formale impegno nei confronti dei quattro Comuni che tale assai limitata risorsa idrica non sia dispersa e non sia utilizzata per fini non irrigui”. E di tale impegno formale assunto dall’Enel sarà almeno la decima volta che lo si scrive in poco meno di due mesi. Si auspica pertanto che adesso l’impegno da formale sia sostanziale. Poi sarà adottata una nuova ordinanza (notate la costante della declinazione al futuro) affinchè l’assai limitata risorsa idrica sia equamente distribuita fra i bacini dell’alto Sosio- verdura, del basso Verdura e del Magazzolo. Dunque, ricapitolando, l’esito della riunione è il seguente: l’acqua, come da impegno Enel, sarà (futuro) utilizzata solo per fini irrigui. E un’ordinanza sarà (futuro) adottata per distribuire l’acqua in parti uguali. E quindi, dal vangelo secondo i ‘Ricchi e poveri’ canticchiamo insieme: “Che sarà, che sarà, da domani si vedrà e sarà, sarà quel che sarà”… E ancora in Prefettura ad Agrigento si è svolto un confronto sulla crisi idrica tra Agrigento e provincia in occasione di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nessun accenno ai dissalatori, né con le navi apposite né riattivando in somma urgenza, scavalcando ‘meline a centrocampo’ e gare d’appalto, l’attuale dissalatore di Porto Empedocle. Nessun accenno ai lavori che – tramite i 6 milioni di euro dirottati su Agrigento dei 20 stanziati per la Sicilia a fronte della dichiarazione di emergenza nazionale – avrebbero consentito entro 60 giorni dall’inizio delle opere di ricavare da nuovi o esistenti pozzi quasi 120 litri al secondo in più per la città. Invece ci si è soffermati solo sulle autobotti. Il prefetto si è rivolto così ai vertici dell’Aica: “Signori Aica, dovete potenziare il call center, ovvero il centralino, perché i tempi d’attesa per le risposte sono esasperanti. Signori Aica dovete facilitare l’iscrizione nel ‘libro bianco’ degli autobottisti privati da accreditare”. E sì, infatti, al momento per Agrigento vi è solo un autobottista accreditato, diversamente invece da Sciacca, Canicattì, Racalmuto e Licata, dove sono più di uno. E a proposito di Licata, il sindaco avvocato Angelo Balsamo ha ottenuto una nave cisterna militare, la “Ticino”: 1 milione e 200.000 metri cubi d’acqua. E poi, cogliendo l’opportunità della seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, al prefetto è stato comunicato l’incremento con 20 militari del contingente militare della provincia impegnato nell’operazione “Strade sicure”. E il prefetto ha disposto il quasi completo impiego di tali 20 militari in più (quindi saranno 17 o 18) a San Leone, a contrasto della movida violenta e dell’abusivismo commerciale.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)