A lanciare l’allarme l’11 marzo del 2019 con la lettera Protocollo n. 44567, era stato il Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Ambienti di Vita dell’ASP di Agrigento.
Oggi, è CODACONS che, con una lettera agli uffici preposti al controllo sanitario della città, lancia un forte allarme SANITARIO.
Com’è, oramai, noto agli uffici dell’Asp, – (tant’è che l’Asp ha più volte sollecitato pulizie e disinfestazioni straordinarie al Comune di Agrigento) – la situazione igienico sanitaria del territorio del Comune di Agrigento da oramai troppo tempo, è ai limiti della vivibilità.
La salute e il benessere delle persone sono strettamente legati allo stato dell’ambiente. Un ambiente naturale di buona qualità risponde alle esigenze di base, allo stesso tempo, l’ambiente rappresenta un percorso importante per l’esposizione umana all’aria inquinata, al rumore e alle sostanze chimiche pericolose. Nella sua relazione sulla prevenzione delle malattie mediante ambienti sani, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che i fattori di stress ambientali siano responsabili per il 12-18 % di tutti i decessi nei 53 paesi della regione Europa dell’OMS. Il miglioramento della qualità dell’ambiente in settori chiave come l’aria, l’acqua e il rumore può contribuire a prevenire le malattie e a migliorare la qualità della salute umana.
Agrigento, oramai da troppo tempo è UNA DISCARICA A CIELO APERTO, non viene più effettuata la scerbatura e il sistema della raccolta differenziata crea giornalmente delle discariche in ogni zona della città, discariche che grazie anche al grande numero di animali abbandonati, diventano punto di ristoro per gli stessi.
Pertanto, anche in considerazione del prolungarsi della situazione creata dalla diffusione del Covid-19, con la presente si chiede a Codesti Uffici, ognuno per la propria competenza, di volere provvedere con assoluta immediatezza onde prevenire eventuali infezioni e proliferarsi di malattie trasmesse da animali all’uomo, e di volere sollecitare all’amministrazione in carica, l’interesse per la salute pubblica visto che il primo cittadino è anche “responsabile della salute pubblica” del comune che amministra.
“Confidando in un Vs pronto e fattivo intervento, mancando il quale della questione sarà interessata la competente autorità giudiziaria per i provvedimenti sanzionatori di competenza, è gradita l’occasione per porgere distinti saluti”
Lo scrive in una nota il vice presidente Codacons Giuseppe Di Rosa.