Dopo il governo regionale anche la Coldiretti lancia un appello a Roma affinchè sia dichiarato lo stato d’emergenza nazionale per la crisi idrica in Sicilia.
Dopo il governo regionale anche la Coldiretti è in pressing su Roma affinchè il governo Meloni dichiari lo stato d’emergenza per affrontare la crisi idrica senza precedenti che attanaglia la Sicilia da settimane. Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e il presidente Coldiretti Sicilia Francesco Ferreri, a difesa del settore agricolo siciliano ormai stremato, affermano: “Le condizioni meteo avverse degli ultimi mesi hanno provocato una significativa diminuzione delle precipitazioni, compromettendo la disponibilità idrica necessaria per l’irrigazione dei campi e per il sostentamento delle coltivazioni. La media regionale delle piogge è stata praticamente la metà della norma mensile, che per il periodo 2002-2023 è stata pari a 73 mm. Questa situazione critica sta già causando gravi danni al comparto agricolo con particolare riguardo al settore cerealicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo”. E poi Grandini e Ferreri aggiungono: “E’ urgente intervenire con misure straordinarie per supportare gli agricoltori e mitigare gli impatti devastanti della siccità sul comparto agricolo nazionale, sollecitando l’adozione di interventi mirati. Tra questi, l’erogazione di aiuti economici straordinari per compensare le perdite subite dagli agricoltori, l’attivazione di misure di sostegno per la gestione idrica, e l’accelerazione delle procedure per l’ottenimento di autorizzazioni e finanziamenti per interventi di efficientamento idrico e irrigazione. E’ inoltre sempre più urgente attuare un piano invasi per aumentare la raccolta delle acque piovane come proposto da anni da Coldiretti”.