Il 16 luglio scorso il Giudice del Lavoro del Tribunale di Agrigento ha accolto un ricorso degli avvocati Girolamo Rubino e Mario La Loggia nell’interesse di 10 Ispettori capo della Polizia Municipale del Comune di Agrigento, riconoscendo il loro diritto all’inquadramento nella categoria D, e condannando il Comune al pagamento ai ricorrenti, dal 2009 in poi, delle differenze retributive tra la categoria di originario inquadramento e la categoria D riconosciuta dal Giudice. Il Comune si è rivolto al secondo grado di giudizio, alla Corte d’Appello di Palermo. Ebbene, adesso anche la Corte d’Appello di Palermo, condividendo le argomentazioni degli avvocati Rubino e La Loggia, ha rigettato l’istanza presentata dal Comune di Agrigento di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza di primo grado, dichiarandola inammissibile per manifesta inesistenza del requisito del “gravissimo danno” richiesto dall’articolo 431 del codice di procedura civile. Il Comune pagherà una pena pecuniaria, oltre le differenze retributive.
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