Prima a Sciacca, con il dott. Firenze, adesso ad Enna, con il dott. Iudica.
L’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza ha disposto la nomina di un gruppo di lavoro per prospettare alla governance dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna “adeguate soluzioni di supporto ed affiancamento ed anche per verificare i fatti fin qui verificatisi per la provincia di Enna”.
Giusto che sia così. Un gruppo di lavoro per verificare cosa è accaduto presso l’Asp di Enna. Razza ha fatto la stessa cosa a Siracusa; attenzione però, ha soltanto toccato i vertici dell’ospedale “Umberto I°” e non quelli dell’Asp.
A Enna, l’ormai direttore generale dell’Asp Francesco Iudica, dopo avere appreso la mossa di Ruggero Razza non ha esitato un solo istante (giustamente e con grande senso morale ed intellettuale) a dimettersi dall’incarico. E lo ha fatto con grande senso di lealtà, adducendo le seguenti motivazioni: “Per garantire che le attività delle dette Commissioni possano svolgersi con piena libertà di azione per assumere, ove ve ne fossero, tutte le responsabilità in capo a me non avendo nulla da rimproverare alle persone che con generosità, competenza, dedizione hanno consentito che la Provincia di Enna potesse mettere a disposizione della popolazione il più alto numero di posti letto COVID in Sicilia e che hanno affrontato in modo magistrale, e di questo sono Loro infinitamente grato, le difficoltà di un impatto in nessuna altra Provincia così massivo”.
Che dire?
La catastrofe sanitaria avvenuta a Siracusa non sta insegnando nulla? E il comportamento assunto dal dott. Iudica, il quale, con estrema dignità professionale, ha deciso di mettersi da parte, non vuol dire nulla? Non è un esempio da prendere?
Razza, le ricordo che tutti siamo utili e nessuno è indispensabile. E le ricordo ancora, assessore, che i manager dell’Asp sono nominati (dalla politica) e non proclamati da una benedizione divina (vuole spiegare agli agrigentini perché ancora non viene nominato un direttore generale dell’Asp?).
Questa utile (?) Commissione regionale Sanità, presieduta dall’on. La Rocca Ruvulo, serve a qualcosa?
Un servizio televisivo su Rai3 è servito poco; una petizione popolare abbastanza corposa, è servita poco; una preoccupazione generale di tutti i siracusani, non è servita a nulla. Tutti i sindacati hanno chiesto la rimozione dei vertici Asp, per buon senso e non per altro, e lei, Ruggero, continua a far finta di nulla. Una denuncia circostanziata dell’onorevole Dipasquale, e lei, Ruggero, si gira dall’altro lato. La Procura di Siracusa ha aperto anche una inchiesta e lei, Ruggero immenso, continua imperterrito a girarsi dall’altro lato come se nulla fosse.
Mi creda, assessore; in questo particolare momento i siciliani ed in particolare i siracusani si sentiranno poco rappresentati da una figura così importante quale è la sua: il capo della Sanità in Sicilia.
Razza, cosa ci vuole per far tornare a Siracusa quel senso di onestà intellettuale e soprattutto di serenità (lo ribadiamo, senza accusa per chicchessia, ma solo per un grande senso civico, come impone la situazione)? Casi come quello aretuseo avrebbero imposto sia al direttore generale dell’Asp Lucio Ficarra, sia a lei, Ruggero, sia allo stesso presidente della Regione Nello Musumeci a prendere decisi e opportuni provvedimenti (non necessariamente punitivi) atti a ristabilire quel briciolo di serenità in una realtà come quella siracusana che, allo stato, sta attraversando un momento assai difficile.
In attesa di… non sappiamo cosa, rimaniamo ancora tutti con gli occhi sgranati.