“Disavanzo”, accordo con Roma

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Salvo il bilancio della Regione Siciliana. Il governo Conte approva il pagamento in 10 anni del disavanzo. I dettagli e gli interventi delle opposizioni.

E’ stato uno dei tormenti finanziari che più degli altri ha assillato il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il suo governo. Adesso, finalmente, il governo Conte ha approvato lo schema di accordo che permetterà di spalmare, diluire, rateizzare in 10 anni l’ultima quota del maxi-disavanzo emerso a galla nel 2018. Ciò permette alla Regione di risparmiare 400 milioni di euro sul bilancio dell’anno in corso, che è dunque salvo. In tal modo si potrà approvare almeno il bilancio o esercizio provvisorio, sbloccando da subito la spesa della Regione (seppure in modo limitato a un dodicesimo del bilancio dell’anno scorso). E lunedì prossimo, 18 gennaio, l’Assemblea Regionale si riunisce con all’ordine del giorno l’approvazione dell’esercizio provvisorio. Ancora più nel dettaglio, il governo di Roma ha imposto alla Regione Sicilia un piano di rientro in 10 anni che vale 40 milioni subito e poi somme crescenti fino al 2029, quando il risparmio rispetto ai livelli di spesa corrente attuale raggiungerà il miliardo e 740 milioni. Fra le misure collaterali vi è il blocco per tre anni del turn over dei dirigenti regionali, poi tagli alla spesa per il personale, ovvero meno 10% sul salario accessorio, poi la riduzione dei fondi all’Assemblea Regionale, e poi ritocchi ai vitalizi dei deputati regionali. E poi, inoltre, riforme che riguardano forestali e consorzi di bonifica. All’approvazione verso l’accordo “spalma disavanzo in 10 anni” plaudono, con moderazione, le opposizioni. Il Movimento 5 Stelle, tramite il capogruppo a Sala d’Ercole, l’agrigentino Giovanni Di Caro, commenta: “E’ un provvedimento che mette una grossa toppa alla cattiva amministrazione regionale e ci salva, di fatto, dalla bancarotta sicura cui il governo Musumeci ci stava spingendo con la sua inerzia. Non è da sottovalutare, infatti, che la giunta regionale ci ha messo più di un anno per approvare la lista degli impegni chiesti da Roma per concedere la dilazione, rischiando di far saltare l’intesa. L’auspicio è che ora Musumeci e il suo staff cambino passo e comincino a lavorare sin da subito per concretizzare gli impegni assunti, alcuni dei quali sono veramente importanti per il futuro dell’isola. Ci riferiamo, solo per fare qualche esempio, al completamento delle procedure di liquidazione delle partecipate in fase di dismissione, alla riduzione dei centri di costo, delle spese per le locazioni passive, degli organici dirigenziali e all’adeguamento tempestivo a quanto deciderà la Corte Costituzionale in materia di riduzione dei vitalizi. Sull’attuazione degli impegni presi non faremo sconti” – conclude Giovanni Di Caro. Sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizza il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Lupo, che commenta: “Ancora una volta, pur in un momento particolarmente complesso, il governo nazionale ha dimostrato grande senso di responsabilità andando incontro alle esigenze della Regione Siciliana con l’accordo per il ripiano pluriennale del disavanzo 2018. Adesso il governo Musumeci non ha più alibi, presenti il bilancio di previsione 2021/2023 ed attivi un programma urgente di riforme strutturali per la riqualificazione della spesa e per investimenti produttivi”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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