“La riproposizione del progetto del rigassificatore di Porto Empedocle mortifica il lavoro di quanti, credendo nelle potenzialità di questa terra, da anni lavorano per valorizzarne la bellezza, la cultura e l’enogastronomia in un’ottica di sviluppo turistico”.
Così dichiara Fabrizio La Gaipa, amministratore della DMO – Distretto Turistico Valle dei Templi.
“Ovviamente, oggi si torna a parlarne perché si sta vivendo un periodo di crisi nelle forniture energetiche, ma giova ricordare che, pur con tutti gli sforzi possibili, l’impianto non potrebbe mai essere pronto e funzionante prima di cinque anni dall’inizio dei lavori ed è verosimile che le circostanze globali per allora saranno radicalmente mutate. Inoltre, l’impianto così com’è ideato è ormai obsoleto. Basti pensare, ad esempio che in Toscana, dove evidentemente il rispetto per le risorse paesaggistiche è molto superiore, è in funzione il “Terminale di rigassificazione di OLT Offshore LNG Toscana”.
E’ costituito da una nave metaniera opportunamente modificata e ancorata in modo permanente al fondale marino. “FSRU Toscana” è posizionato a circa 22 km al largo della costa. Il gasdotto è stato completamente interrato ad una profondità minima di 2 metri per poi raggiungere una piccola stazione di regolazione e misura da dove il gas è immesso nella Rete Nazionale esistente. Un impianto ad impatto zero che costerebbe un decimo di quanto progettato a Porto Empedocle.
Quello che si vuol realizzare a pochi chilometri dalla celeberrima Scala dei Turchi ed accanto alla Valle dei Templi è invece un impianto colossale il cui funzionamento “a circuito aperto” è anche destinato ad inquinare il mare.
I reperti di archeologia industriale che ancora oggi costellano la nostra terra dovrebbero essere un monito sufficiente per coloro che vogliono inseguire un effimero ed anacronistico sogno di sviluppo industriale.
La nostra ricchezza è il Turismo, che si nutre di bellezza.
Il rigassificatore sarebbe solo un inutile sfregio su un lembo di territorio fra i più belli del mondo, una miope prepotenza alla quale tutti, politica e sindacati in primis dovrebbero opporsi con la massima fermezza”.