Sembra un copia incolla, un film già visto e rivisto altre cento volte. Uno che raglia dai canali youtube, minaccia, ammonisce, inveisce, impreca ma…sistematicamente viene messo in carcere. E già, con il pigiama a righe e numerato, diverse nottate le ha passate in vari istituti penitenziari.
E mentre questo pregiudicato continuare a dare lezioni a tutto il mondo, soprattutto ai magistrati, un altro paladino, seguendo un perfetto copia incolla, anche lui dai canali youtube minaccia (e poi miseramente nega perchè si caga sotto), ammonisce, inveisce, impreca e, fino ad oggi, non ha avuto la stessa sorte del primo. Sta in un carcere, ma non da detenuto; gestiva lo spaccio all’interno della struttura ed è stato cacciato via come un verme per motivi che lui stesso non vuole spiegare (nonostante le decine e decine di volte gli sia stato chiesto). E in un video recente, mentre l’ex mortazza impartisce “lezioni di vita” (lui…) ha detto che è capace di scoprire tutte le magagne agrigentine e per chiunque volesse sapere quale sia la verità che gira attorno alle ingiustizie basta solo chiederlo a lui. “Tanto – sostiene – noi scopriamo sempre la verità…”.
Si, la verità quella degli altri però. Guai a parlare delle proprie verità. E noi, con umana pazienza aspettiamo aspettiamo che prima o poi dia una risposta. Lo farà? Pensiamo che uno come lui non ha i titoli per poter dare una risposta ad un quesito assai delicato. Del resto, da un soggetto che vi registra di nascosto mentre parlate cosa dovreste aspettarvi?
Nei mesi scorsi, è sotto gli occhi di tutti, dopo che il Comune aveva iniziato i lavori all’interno della Villa del Sole (subito bloccati) è iniziato uno stillicidio mediatico e sui social senza precedenti. A capo dello stillicidio mediatico l’ex mortazza, seguito da alcuni sofisti dell’ultima ora che pur di andare contro l’amministrazione hanno abbassato la testa come u pupu di Cipolla; hanno detto si anche quando venivano presi per cornuti. Per una ragione partitica occorreva dire di si e basta, costi quel che costi. Fra questi “illuminati ingegneri”, vecchi politicanti ripuliti da una polvere antica e nauseabonda, pseudo operatori della comunicazione, cunsumafamigli (infimi soggetti che andavano a casa dell’amico per fottergli la moglie “in tutti i sensi”…), pseudo impiegati in istituti presta soldi e così via dicendo. Poi, inevitabili, i commenti dei soliti noti i quali hanno un solo denominatore comune: viva la sinistra, a morte i fascisti. Tutti intervenuti nello stillicidio per fare la stessa figura dei capibanda: una figura di…merda!
Ieri pomeriggio la Soprintendenza ha autorizzato i lavori all’interno della Villa del Sole per la realizzazione di un asilo, tanto vituperato e tanto contrastato da nani e sapientoni. E con essi la ripiantumazione già avviata che darà nuova immagine alla Villa. Anzi, duranti il ragliare contro quei lavori iniziati dal Comune e poi bloccati, mortazza e tantissimi altri hanno inveito contro la magistratura agrigentina perchè ancora non aveva preso le manette da mettere ai polsi dei soliti noti. Ladri, tangentari, assassini della città, delinquenti. Questi gli epiteti più nobili che sono stati rivolti a coloro i quali, sindaco in testa, avevano iniziato quei lavori.
E oggi che facciamo? La Soprintendenza di Agrigento ha fatto la pipì nelle teste di mortazza e sodali, stracafottendosene delle accuse rivolte all’universo mondo ed è andata avanti, secondo sanissimi principi di legalità, per autorizzare l’avvio dei lavori. Che famo? Arrestiamo il Soprintendente e coloro i quali hanno firmato il provvedimento? Qualcuno dei sofisti di cui sopra è capace di rispondere a questa domanda? Attacchiamo il Capo della Procura perchè non arresta ancora i vertici dei Beni Culturali agrigentini?
Due sono le cose: o ha ragione l’Ente supremo che decide il da farsi (la Soprintendenza), oppure hanno ragione un pugno di sguazzavertuli i quali, ironia della sorte, continuano a prenderla nel lato B, pur rimanendo sorridenti (come u babalucio no focu).
N.B. Eccone un’altra. La mia famiglia è stata colpita da un grave lutto. Ieri, un pezzo di merda, ha incontrato un mio amico caro e gli ha detto, quasi con un sorriso ironico: “Ma u to amicu (rivolgendosi al sottoscritto) chi è a luttu?
Pezzo di merda.