Il Tribunale del Riesame ha depositato le motivazioni per le quali è stato confermato l’arresto in carcere dell’insegnante Laura Bonafede, presunta fiancheggiatrice di Matteo Messina Denaro.
Lo scorso 4 maggio il Tribunale del Riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione dell’insegnante Laura Bonafede, 56 anni, di Campobello di Mazara, figlia del defunto capomafia della città, Leonardo Bonafede, arrestata lo scorso 13 aprile perchè presunta fiancheggiatrice e parte della rete di protezione di Matteo Messina Denaro. E’ stata pertanto confermata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere in cui tra l’altro si legge: “La donna si è adoperata in una prolungata assistenza al latitante Matteo Messina Denaro, finalizzata al soddisfacimento delle sue primarie esigenze personali, a non essere localizzato e catturato dalle forze dell’ordine, e a non essere sottoposto alle pene per le quali era stato condannato”. Ebbene, adesso i giudici dello stesso Tribunale del Riesame hanno depositato le motivazioni per le quali si sono opposti alla scarcerazione della Bonafede. E tra l’altro i magistrati scrivono: “Laura Bonafede ha contribuito in modo fattivo al mantenimento in vita della peculiare rete di comunicazione di Matteo Messina Denaro, affidando la consegna dei propri scritti ai ‘tramiti’, ideando ella stessa nuovi nomi in codice con cui fare riferimento a terzi soggetti o servendosi di nomi già pensati dal boss, e distruggendo i messaggi da lui ricevuti a vantaggio dell’ex latitante”. E poi si legge ancora: “Risalirebbe al 1996 l’inizio della relazione tra Laura Bonafede e il boss Matteo Messina Denaro. Solo a partire dal 2007, però, la donna sarebbe stata coinvolta dal capomafia nella gestione dei propri interessi. La convivenza tra i due (e insieme alla coppia viveva anche la figlia della maestra, Martina Gentile, indagata per gli stessi reati della madre) sarebbe stata interrotta nell’aprile del 2015. Da aprile del 2017 la convivenza si sarebbe trasformata in mera frequentazione, poi altrettanto interrotta nel dicembre del 2017 probabilmente a seguito delle perquisizioni disposte dai giudici”. E poi ancora dalle motivazioni emerge una ipotizzata intenzione di Matteo Messina Denaro di uccidere sua suocera, la nonna materna di sua figlia Lorenza Alagna, perchè lei sarebbe stata la vera artefice delle frizioni familiari tra i Messina Denaro e gli Alagna. In una delle tante lettere della corrispondenza tra Messina Denaro e Laura Bonadede, lei scrive così a lui: “Al punto 35 mi dici che porterai quella a salutare Uomo”. “Uomo” è stata la parola in codice per indicare il padre della Bonafede, ovvero il boss defunto Leonardo. E la persona che ha rischiato di “essere portata a salutare Leonardo Bonafede” sarebbe Filippina Polizzi, la madre di Franca Alagna, la donna che ha reso Messina Denaro padre di Lorenza. Ancora in riferimento ai rapporti tra Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro, già nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto, si legge: “Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro, secondo quanto scritto dalla stessa Bonafede in una lettera trovata dai Carabinieri del Ros, si sono conosciuti nel 1997, quando Matteo Messina Denaro era già latitante insieme al padre Francesco. Entrambi erano protetti da Leonardo Bonafede, il padre di Laura, che aveva ‘concesso’ alla figlia di far visita a Matteo Messina Denaro. In una lettera al boss, Laura Bonafede ha scritto: “26 anni fa ho chiesto di venirvi a trovare e mi è stato concesso. Non c’era motivo di quella visita ma forse si doveva aprire un capitolo e così fu. La vita è strana, fa dei giri incredibili e poi ti porta dove vuole lei. Noi possiamo solo farci trascinare”. Dopo avere conosciuto Matteo Messina Denaro nel 1997, Laura Bonafede ha addirittura instaurato con lo stesso uno stabile rapporto quasi familiare coinvolgente anche la figlia Martina Gentile, durato dal 2007 sino al dicembre 2017 quando venne necessariamente interrotto a seguito di un importante ennesima operazione di Polizia, per poi riprendere, appena ‘calmatesi le acque’, negli ultimi anni sino all’arresto del latitante il 16 gennaio scorso. Laura Bonafede era legata a Matteo Messina Denaro da un pluri – decennale rapporto e aveva, in molteplici occasioni, condiviso con lui spazi di intimità familiare, a volte in compagnia della figlia, tanto che i tre si definivano ‘una famiglia”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)