“Dopo le denunce di tanti studenti siciliani e agrigentini, oltre alle critiche arrivate da ogni parte d’Italia ho deciso di presentare un’interrogazione alla ministra Maria Cristina Messa sulla questione sollevatasi in questi giorni in merito alle irregolarità presenti nei test d’ingresso ai corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria”.
Le parole sono di Rosalba Cimino, deputato del Movimento 5 Stelle, componente della Commissione cultura, intervenuta per sostenere la causa degli studenti che hanno fatto i conti con gli errori presenti nei test di ammissione alla facoltà di Medicina. Dopo l’ammissione degli errori da parte del ministero, Cimino vuole far luce sulle commissioni: «È il momento di far venire alla luce il meccanismo attraverso il quale vengono prodotti i test di ammissione a Medicina. La legge, infatti, prevede l’istituzione di ben due comitati di esperti, un tavolo tecnico chiamato per proporre gli argomenti oggetto del test, che devono essere strettamente attinenti ai programmi delle scuole superiori e non possono esulare da questi ultimi, e un’altra commissione chiamata a proprio a validare i quiz. Con ben due comitati composti da figure professionali di alto livello, è inevitabile domandarsi come sia possibile che sussistano irregolarità negli argomenti oggetto dei quesiti, con la presenza di nozioni che non fanno parte dei programmi ministeriali: sono errori macroscopici presenti tra le 60 domande del test. La mia interrogazione mira a chiarire diversi punti proprio relativi alle commissioni in questione, ovvero come sia avvenuta la loro nomina e composizione, che è regolata secondo la legge, le modalità con le quali è stato svolto il loro lavoro e quindi come sono stati prodotti i test di ammissione». «Non possiamo rubare il futuro ai nostri giovani – conclude Cimino – esigono chiarezza e trasparenza».