Era morto il 2o dicembre scorso al Pronto Soccorso o dell’Ospedale San Giovanni di Dio.
Ieri pomeriggio, l’autopsia.
La richiesta da parte dell’Avv. Pennica, è quella di far luce sul decesso del 56enne agrigentino, morto dopo essere stato trasportato dall’ospedale, ad una Residenza sanitaria a Naro.
“Bisogna accertare se è stato curato in modo adeguato e se la morte si sarebbe potuta evitare con le accortezze della regola dell’arte medica adeguate al caso in esame” – queste le parole dell’Avvocato, mentre si indaga a carico di ignoti per l’ipotesi di omicidio colposo.
La richiesta è dunque quella di accertare se l’uomo – che viveva in condizioni di totale indigenza e soffriva già di patologie come diabete e obesità – non si stato dimesso troppo frettolosamente dalla struttura ospedaliera, per tornare nella Rsa dove era ricoverato a causa delle sue condizioni di vita al margine.
“Era evidente la gravità della condizione fisica che lo esponeva in questo periodo a una sicura morte che doveva essere preventivata con la attivazione di tutte le precauzioni del caso” – ha proseguito il legale.
Il pubblico ministero Cecilia Baravelli, titolare del procedimento, ha subito disposto il sequestro di tutta la documentazione clinica che è stato eseguito dai carabinieri all’ospedale San Giovanni di Dio e nella Residenza sanitaria assistita San Calogero di Naro, per poi disporre l’autopsia, avvenuta ieri ad opera del medico legale Alberto Alongi e dal cardiologo Pietro Di Pasquale che nelle prossime settimane depositeranno le loro relazioni, facendo così chiarezza sulla morte dell’uomo.