Estate, tempo di diete e dimagrimenti. Il consiglio del biologo Nutrizionista Giuseppe Carlino

Condividi

Con l’arrivo della bella stagione in molti si ritrovano abbastanza appesantiti in quanto provenienti dalla stagione invernale che spesse volte non ti fa vedere la realtà del proprio corpo. Molti si ritrovano grassottelli ed allora è il momento di riparare il più presto possibile in vista della stagione balneare.

A tal proposito abbiamo avvicinato il dott. Giuseppe Carlino, biologo specializzato in Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione Umana. Qyualche domanda che può essere molto importante per i nostri lettori che si trovano in questo momento ad affrontare e come combattere quel chilogrammo in più.

Buongiorno Dott. Carlino, può presentarsi brevemente?

“Si, mi chiamo Giuseppe Carlino, sono un Biologo specializzato in Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione Umana. Da sempre mi appassiona lo stretto legame tra ciò che mangiamo e ciò che siamo e la passione per questo aspetto ha fatto di me un Biologo Nutrizionista cioè uno studioso di come la nostra vita e la nostra salute dipenda da ciò che mettiamo nel piatto e dalle sensazioni che esso può scaturire, questà è una visione rivoluzionaria del concetto di “dieta” in cui al cibo non si dà solo importanza dal punto di vista nutrzionale ma anche sensoriale, perché se è vero che il benessere della persona passa dalla qualità di ciò che si mangia è altrettanto vero che non si debba mai dimenticare che il cibo è piacere, passione, condivisione e momento di aggregazione”.

Chi si rivolge al Nutrizionista, che tipo di necessità ha?

“Non esiste un target specifico di paziente in ambulatorio si va dal bambino all’anziano e gli aspetti che la persona vuole attenzionare con l’alimentazione sono anche loro molto diversi, dal ragazzo che vuole mettere su massa muscolare a chi vuole correggere qualche valore ematochimico, il paziente che vuole perdere qualche chilo per salute o semplicemente per estetica o chi vuole semplicemente una linea guida da poter seguire per assicurarsi di avere un’alimentazione sana e completa”.

Cosa si può aspettare un paziente dalla prima visita con lei?

“La prima visita è molto importante, permette di conoscere bene la persona che ho di fronte e di investigare diversi aspetti che, caratterizzando la sua vita, vanno a ripercuotersi sull’alimentazione sia come frequenza di pasti che come abitudini alimentari, ed è durante la prima visita che si crea il legame tra paziente e Nutrizionista è infatti fondamentale riuscire a creare empatia con chi sta seduto dall’altra parte della scrivania affinché il percorso sia un successo non soltanto nelle settimane in cui quella persona verrà allo studio ma anche dopo, quando dovrà essere capace di destreggiarsi tra le varie scelte alimentari che potrà fare senza il bisogno di seguire più uno schema fisso e ripetitivo”.

Che tipo di dieta prescrive?

“Qualche mese fa una paziente chiamandomi per fissare una visita mi ha fatto proprio questa domanda, mi ha raccontato che veniva da diversi nutrizionisti e che sicuramente anche questa che avrei prescritto sarebbe stata la “solita dieta” con fette biscottate, risino scondito e petto di pollo, oggi posso dire che sono molto contento che dopo il nostro incontro si sia ricreduta sia sulle quantità sia sulla ricchezza dello schema dicendo che mai nessuno le aveva prescritto la carbonara in una dieta e mai aveva avuto i risultati che ha ottenuto con il suo schema e soprattutto era meravigliata del fatto che non faceva particolari sacrifici nel seguirla”. Nei vari anni di professione ho accumulato in archivio migliaia di diete ma mai nessuna è uguale all’altra, come dicevo prima non esiste una tipologia standard di paziente e per questo non può esistere un modello di dieta che possa andare bene per più persone contemporaneamente, anche questo è un aspetto che mi ha sempre affascinato: lo schema deve essere intimo e personale, è capitato di scoprire che un paziente ha ceduto il suo schema ad un conoscente ma che stranamente non ha funzionato, questo perché ogni persona ha le sue abitudini e i propri ritmi che possono venire meno per qualche giorno o settimana facendo uno schema non suo ma che presto ritornerà a fare gli “errori” di prima perché incapace di fare quello che invece fa chi ha ricevuto il suo piano alimentare.

Per me è molto importante assecondare i bisogni del paziente, cercare dove è possibile correggere determinati comportamenti a tavola e dove invece non è possibile riuscire a trovare un compromesso affinché possa comunque reggere lo stress mentale non indifferente che può portare una dieta, sapendo bene che non si può immaginare di stare una vita a riso scondito e petto di pollo”.

Dimagrire mangiando è veramente possibile?

“La dieta non è soltanto restrizione calorica, la macchina umana è finemente regolata da diversi aspetti che regolano le nostre funzioni metaboliche e chi ha avuto modo di studiare la biochimica umana sarà rimasto estremamente sorpreso di come i vari processi metabolici del nostro organismo siano perfettamente sincronizzati tra di loro e finemente regolati dal sistema nervoso ed endocrino, la restrizione calorica è certamente alla base del dimagrimento ma se ciò che mangiamo riesce a spingere su determinati “tasti” del nostro metabolismo è possibile dimagrire senza fare particolari rinunce”.

Ultimamente si sente parlare di Digiuno Intermittente e dieta Chetogenica, sono protocolli sicuri e da lei seguiti?

“Ribadendo nuovamente il concetto che non esiste la dieta ideale per tutti e che questa deve essere personalizzata alle esigenze del paziente, non proporrei mai uno dei due protocolli ad un paziente che non riesce a limitare i carboidrati o a saltare dei pasti se appunto fanno parte del suo modo di vivere le giornate. Fatta questa doverosa premessa sono protocolli che prescrivo sia per dimagrimento ma anche per regolarizzare determinati valori ematochimici, non sono adatti a tutti e serve un’attenta e scrupolosa anamnesi prima di poter seguire un percorso del genere”.

Ha qualche esperienza in particolare da voler raccontare?

“Non ho un paziente o un percorso preferito, chi inizia una dieta con me fa molto di più rispetto a quello che pensa, sapere di aver aiutato una persona a migliorare la sua salute o averla aiutata a farla stare bene con sé stessa mi gratifica specie se poi riesco a trasferire le mie nozioni in modo da far sì che, raggiunto l’obiettivo quelle informazioni permettano di mantenere i risultati, raggiungendo un equilibrio perfetto tra ciò che mangiamo e ciò che siamo”.

Notizie correlate

Leave a Comment