Europee, proiezioni: Lega primo partito, testa a testa PD con i 5stelle, tiene Berlusconi, avanza la Meloni

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Alle Europee la Lega si assesta al primo partito e testa a testa tra M5s e Pd. Fi tiene e Fratelli d’Italia supera la soglia del 4%. “Importa relativamente se saremo al 30 o 31%: un anno fa eravamo al 17%. E’ un risultato storico ed è storico che per la prima volta la Lega diventi primo partito in Italia“, dice il capogruppo della lega alla Camera Riccardo Molinari che assicura: ‘Non useremo il voto per la crisi’. 

“Una sola parola: GRAZIE Italia!”. Così Matteo Salvini su twitter ha commentato i primi exit poll postando anche una sua foto con un cartello scritto a penna dove si legge “1/o partito in Italia, grazie”.

“Dopo 5 anni torniamo a crescere e ora ci sono tre poli, non più solo Lega e 5 Stelle. Un anno fa davano il Pd per finito“, sottolinea una fonte autorevole dem analizzando gli exit poll disponibili. “Il Partito democratico c’è, è in campo, è la forza sulla quale costruire l’alternativa”, ha detto Andrea Orlando.

Per quanto riguarda più in generale, l’affluenza al voto non solo è stata la più alta negli ultimi venti anni, superiore al 50% nella media europea, ma segna anche un’inversione di tendenza rispetto al costante calo nella partecipazione che andava avanti dal 1979.

Popolari e socialisti perdono la maggioranza che finora ha retto gli equilibri in Europa ma mantengono comunque ancora il controllo cooptando i liberali e il movimento En Marche del presidente Emmanuel Macron, e magari anche i Verdi, vogliosi di far pesare in Europa i nuovi consensi conquistati. 

Un eventuale gruppone sovranista, se gli altri decidessero di mettere in atto un cordone sanitario nei loro confronti come avvenuto dopo le passate elezioni del 2014, potrebbe dunque non riuscire a incidere negli equilibri post-elettorali che porteranno come primo effetto di peso la composizione della nuova Commissione europea. Anche sommando le forze eterogenee di conservatori Ecr, Enf (il gruppo della Lega di Salvini) e Efdd (il gruppo dei 5 Stelle) si arriverebbe a 171 eurodeputati su 751.  Certo bisognerà capire cosa vorrà fare il vittorioso Orban con la sua truppa di eurodeputati. Se alla fine decidesse di uscire dal Ppe, andrebbe a rafforzare i nazionalisti. Ma anche così non sembra possa reggersi in piedi un’ipotetica maggioranza del Ppe alleato con i sovranisti, che si fermerebbe a 344 seggi, sotto i 370 necessari per governare l’aula.

– Fonte Ansa.it

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