Altri dettagli di rilievo emergono nell’ambito della maxi inchiesta sui presunti falsi di bilancio al Comune di Palermo. Nell’estate del 2019 sarebbero state riscontrate ben 16mila pratiche di Tari, la tassa sui rifiuti, non lavorate. A fronte di ciò, le previsioni di entrate, legate ovviamente anche alla riscossione della tassa sui rifiuti, sarebbero state gonfiate per salvare i bilanci. E così, uno degli indagati, il ragioniere capo del Comune, Paolo Basile, intercettato, sbotta: “Mi sono rotto i cog… Io li denuncio tutti perchè quando il Comune andrà in dissesto con qualcuno se la prenderanno…”. E Maria Mandalà, dirigente dell’ufficio tributi (non indagata), intercettata anche lei, si chiede: “Dobbiamo denunciare? Io lo voglio denunciare”.
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