Il presidente della Commissione parlamentare regionale antimafia, Claudio Fava, in conferenza, ha discusso del contenuto della recente relazione sul “caso Antoci” e le reazioni che ha determinato. Ad affiancare Fava sono stati i due consulenti della Commissione, Tuccio Pappalardo, già Questore e poi Direttore della Dia, la Direzione investigativa antimafia, e Bruno Di Marco, ex Presidente del Tribunale di Catania. “Entrambi – ha sottolineato Fava – hanno offerto ed offrono un contributo prezioso a tutto il lavoro svolto dalla Commissione, supportandone la fase istruttoria di tutte le relazioni con qualità e competenza. La Commissione non ha ricevuto né acquisito alcuna nota anonima ma ha basato il proprio lavoro esclusivamente sugli atti giudiziari ostensibili e messi a disposizione dall’autorità giudiziaria, oltre che sui verbali stenografici delle 23 audizioni svolte. La Commissione non ha mai affermato che l’ipotesi più plausibile sia quella della messinscena, ma ha sottolineato che quella dell’attentato mafioso a fine stragista è la meno plausibile alla luce dei dati raccolti. In ogni caso tutte le ipotesi, come riportato nella relazione restano in piedi e questa valutazione è del tutto oggettiva, legata alla lettura e all’analisi dei fatti e dei documenti. Senza alcun aggettivo né alcun punto esclamativo”.
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