Una bagarre, certamente creata dal sindaco Antonio Palumbo, che non porta a nessuna soluzione. Lo scontro fra maggioranza e opposizione penalizza solo e soltanto i cittadini di Favara. Sulla triste vicenda abbiamo voluto sentire il pensiero della presidente del Consiglio comunale Miriam Mignemi la quale, nella qualità di chioccia di una famiglia, ahimè, sbrindellata, cerca come è solita fare con la sua flemma e la sua disinvoltura di svestirsi della figura materna per mettere una tuta ignifuga solitamente indossata dai pompieri.
Presidente, come ha agito fin’ora il Consiglio comunale e cosa ha portato ad uno scontro netto con l’Amministrazione?
\”Il Consiglio comunale, fin’ora oltre a portare proposte proprie che poi però trovano ostacoli ad essere messe in pratica, (vengono messe all’angolino), quali il Regolamento per l’assegnazione di aree adibite a verde pubblico per il quale attendiamo da mesi i bandi , la proposta per le strisce rosa, impegno non ancora messo in atto , la proposta di nuova commissione Pari Opportunità, per la quale si attende avviso pubblico etc… , ha sempre approvato già numerose variazioni di bilancio per incamerare finanziamenti e tutti gli atti dovuti, portati dall’amministrazione, ha sempre dunque mostrato responsabilità e collaborazione anche in situazioni scomode\”.
Cosa ha fatto scattare l’assenteismo dell’opposizione come messaggio politico chiaro di rottura?
\”L’essere arrivati ad un punto di stallo, per la mancanza di dialogo e coinvolgimento. Ritengo che in democrazia, il programma politico, le iniziative di giunta anche le stesse scelte di nuovi dirigenti , con i quali i consiglieri hanno costantemente a che fare , che sono prerogativa del Sindaco , ma che, per cortesia istituzionale richiede almeno un confronto, vadano condivise,piuttosto che essere messi a conoscenza del nominativo di un nuovo dirigente il giorno stesso della nomina, il Consiglio non si può limitare semplicemente ad approvare gli atti, ma va coinvolto anche nella fase precedente e propedeutica .
Inoltre un’opposizione numericamente così consistente , scelta ed eletta dal popolo tanto quanto il Sindaco, ha necessariamente bisogno di essere rappresentata in Giunta, e questa specifico non è una richiesta dei consiglieri, ne tanto meno un ricatto , ma una naturale considerazione e a mio avviso dovrebbe essere invece una proposta stessa del sindaco e un’opportunità per il futuro, in quanto , si governa bene se si mettono in pratica democraticamente le idee di tutti non solo quelle di una fetta degli eletti, ogni amministrazione è partiticamente omogenea, proprio perché è alla base del principio della democrazia e può portare solo benessere alla collettività che rappresentiamo e potrebbe essere un passo verso la sinergia di idee e il dialogo\”.
Che cosa pensa dei toni usati dal Sindaco nei suoi post nei confronti del Consiglio comunale?
\”Ritengo che un dibattito politico vada affrontato in termini politici e senza mai scendere ad offese personali, senza alimentare polemica, ma piuttosto debba mirare a distendere i toni e alla ricerca di soluzioni che non possono sicuramente trovare spazio puntando il dito.
Se in famiglia c’è scompiglio, il padre di famiglia mette pace e trova la soluzione che metta d’accordo le idee di tutti. Del resto il sindaco conosce bene il mio pensiero così come anche la mia disponibilità, pronta a collaborare in qualsiasi circostanza\”.
Nota del Direttore.
Avremmo voluto parlare di cose belle che accadono a Favara, di cambiamenti, di ripresa, di svolta. Ed invece ci ritroviamo ancora una volta a sottolineare come il primo cittadino Antonio Palumbo, ogni tanto dimentica di non essere a casa propria e si lascia andare a comportamenti non consoni per un primo cittadino. E dire che Antonio Palumbo è assolutamente una persona perbene; ha solo un grande difetto: quando vede quei due attrezzi da lavoro che si chiamano falce e martello, la sua mente si offusca, va in tilt, immagina di avere uno scettro in mano e…non ce n\’è per nessuno.
Altro che dialogo, altro che confronto, altro che ascoltare le voci amiche e principalmente quelle nemiche del Civico consesso; ed in questo contesto, con l\’ego fortemente alterato da una grave forma di ossessione, assume comportamenti che, prima non sono degni della sua persona (dicevamo perbene) e poi che frenano in modo assai antipatico quello che dovrebbe essere, invece, il normale decorso di una attività amministrativa volta a ripristinare quella \”normalità\” che ormai Favara attende da diverso tempo.
Caro Palumbo, ed erano questi i tuoi buoni propositi sbandierati in piena campagna elettorale?
Invece di fare così, Antonio, che non giova a nessuno, sforzati di cambiare metoto e soprattutto toni; quando sali le scale del Comune non pensare di andare nel salotto di casa tua, dove da solo puoi decidere ste stare scalzo o meno, se stare vestito o nudo. Il Palazzo di Città non è tuo, è del popolo sovrano, rappresentato dai consiglieri comunali che sono stati eletti. E un pizzico di rispetto in più dovresti averlo per i consiglieri cosiddetti di \”opposizione\” perchè così come te, a salire le scale di Palazzo Mendola, li ha mandati il popolo sovrano.
Ce la farai? O continuerai a portare avanti le tue solitarie battaglie che cerchi di vincere con le solite armi?
Che poi, corrispondono alla falce e il martello…