Hanno preso parte all’operazione “Fortino” 60 militari dell’Arma dei Carabinieri, unità cinofile ed un elicottero, coordinati dal Ten. Giovanni Casamassima, che dalle prime luce dell’alba hanno eseguito un provvedimento restrittivo, emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento a firma della Dott.ssa Paola Vetro, nei confronti di 6 persone ritenute responsabili, di associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanza stupefacenti.
Gli inquirenti dopo una articolata azione investigativa hanno accertato l’esistenza di un sodalizio criminale dedita alla cessione di sostanze stupefacenti.
I provvedimenti restrittivi hanno colpito:
Bukary Abass, classe 1994, senza fissa dimora
Di Dio Emanuele, classe 1978, residente a Favara
Stagno Salvatore, classe 1973, residente a Favara
Crapa Rosario, classe 1989, residente a Favara
Crapa Massimo, classe 1974, residente a Favara
Falsone Alessandra, classe 1980, residente a Favara
Le indagini hanno preso origine da un controllo operato dalla Tenenza dei Carabinieri di Favara a seguito di segnalazione circa una diffusa attività illecita di cessione di sostanze stupefacenti nel territorio.
Il centro di spaccio individuato dagli uomini dell’Arma è stata l’abitazione di Bukary Abass, a Favara in via S. Nicolò, abitazione poi data alle fiamme, ove sono stati rivenuti alcuni telefoni cellulari ancora funzionanti. Grazie al loro ritrovamento le indagini hanno permesso di scoprire l’associazione criminale instauratosi.
Le aree di spaccio, come si evince dalle indagini erano suddivise in due piazze: da un lato Bukary, Di Dio e Stagno i quali si occupavano della cessione di sostanze stupefacenti del tipo eroina; mentre dall’altro Crapa R., Crapa M. e Falsone i quali si occupavano della cessione di sostanze stupefacenti del tipo hashish.
La spregiudicatezza nel compiere gli atti illeciti, dei fermati non è stata nemmeno interrotta quando scoprirono di essere sottoposti a videosorveglianza. Gli stessi indagati decisero solo di modificarne il luogo di spaccio.
Nella stessa operazione sono stati identificati i compratori e assuntori delle sostanze stupefacenti.
L’operazione, è stata denominata “Fortino” proprio per la cautela con cui operava l’organizzazione, in grado, per un certo periodo, di esercitare una sistematica e capillare direzione di controllo di una porzione del centro storico di Favara.