L’assessore regionale Marco Zambuto comunica al collega Franco Pullara che “per quanto riguarda il fondo perequativo 2020 è immediatamente erogabile l’importo di 256.333,30 euro, mentre sul fondo investimenti Favara riceverà 248.683,78”.
Laura Maggiore, assessore comunale, questa mattina ha verificato la possibilità di anticipare alle ditte circa 100mila euro.
Senza tenere conto del fondo investimenti che potrebbe tardare di qualche settimana, nel giro di poco potrebbe essere versato alle aziende che gestiscono il servizio di igiene ambientale, circa 360mila euro.
Basteranno a far sospendere lo sciopero? Al momento non abbiamo la risposta considerato che all’invito di un incontro da parte dell’amministrazione comunale alle ditte, queste ultime hanno dato la disponibilità per sabato prossimo, come se la tecnologia non possa aiutare con le video conferenze o le conversazioni telefoniche di gruppo e come se persino i minuti non fossero preziosi per liberare la città dai rifiuti, specie, sotto il caldo dell’estate.
Intanto, alle proteste della gente si unisce la chiesa locale che condanna lo stato di degrado e di grave pericolo per la salute pubblica. “Cosa bisogna fare?” A porsi la domanda è don Marco, vicario foraneo, e la risposta è semplice: pagare la Tari. Va bene la solidarietà ai netturbini ma la stessa è niente se poi non si paga la tassa, la sola a permettere la regolare retribuzione dei lavoratori. Diverso è il ragionamento sull’elevato costo del servizio, del fenomeno degli incivili, delle discariche e l’elenco è lungo, problemi che appartengono alla politica tutta e particolarmente nell’attuale periodo di campagna elettorale.
Franco Pullara