La Cassazione ha confermato la sentenza di condanna all’ergastolo a carico di Antonio Borgia, 51 anni, l’imprenditore di Partinico responsabile di un femminicidio in provincia di Palermo alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 2019, il 22 novembre. Ana Maria Lacramioara Di Piazza, 30 anni, originaria della Romania e adottata bambina da una famiglia di Giardinello, è stata uccisa da Borgia che, incastrato tra l’altro da diverse testimonianze e dalle immagini della videosorveglianza, ha confessato di avere assassinato la donna, con cui aveva intrapreso un rapporto extraconiugale, accoltellandola e colpendola con un bastone. Il cadavere della donna è stato seppellito e nascosto nelle campagne tra Partinico e Balestrate. Ana Maria da un anno aveva intrattenuto una relazione con Borgia, e gli ha annunciato di essere incinta. Poi il rapporto tra i due è precipitato, tra scontri e litigi, fino all’ultimo, degenerato nel sangue.
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