Apprendiamo dalla stampa che, nei prossimi giorni, l’Asp di Agrigento, dovrebbe pubblicare un avviso ricognitivo per un progetto pilota destinato ai dipendenti Asp per la realizzazione e gestione di un Asilo Nido, leggiamo ancora che sarà opportunità del futuro gestore riservare alcuni posti per i piccoli che non hanno genitori dipendenti.
Apprezziamo l’iniziativa, ma ci chiediamo: i lavoratori in appalto?
Forse anche loro non hanno diritto a migliorare le proprie condizioni di vita privata da coniugare a quella lavorativa?
Lavoratrici e lavoratori di uno stesso sito possono avere diversa attenzione?
Continuare a pensare che ci siano lavoratrici/lavoratori di serie A e lavoratrici/lavoratori di serie B, allunga le distanze tra le persone, rendendo sempre più iniqua la condizione complessiva delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori.
In un epoca in cui tre donne su quattro, lasciano il lavoro per dedicarsi alla cura dei propri figli, facendo scelte non libere, piuttosto condizionate dal legittimo ruolo genitoriale, è possibile fare scelte che aumentano i divari ?
Contratti di lavoro part time e livelli reddituali tra i più bassi, non bastano a richiamare l’attenzione?
Auspichiamo ad una inversione di intenti che renda il progetto fruibile a tutte le lavoratrici ed i lavoratori che operano all\’ospedale San Giovanni di Dio.
Chiediamo all\’Asp di Agrigento di rivisitare l\’idea progettuale e di volgere lo sguardo ad un modello di pubblico che pratichi il principio di coesione sociale.