All’Assemblea Regionale iniziata la seduta “maratona” dell’esame della Finanziaria. Lavori da concludere entro il termine perentorio dell’11 maggio.
I documenti contabili della Regione Siciliana sono al fotofinish dopo la scadenza dei 4 mesi di esercizio provvisorio di applicazione del bilancio lo scorso 30 aprile. Oggi, dopo il rinvio causato dalla concomitante conferenza internazionale dei Procuratori generali che si è svolta a Palazzo dei Normanni, è iniziata l’ormai classica e consuetudinaria seduta “maratona” di esame e approvazione dell’ultima finanziaria della legislatura, che dovrebbe durare al massimo fino all’11 maggio. La legge di stabilità, come tecnicamente la si definisce, è approdata a Sala d’Ercole lo scorso 22 aprile, aggravata dal congelamento della spesa. In prima battuta le risorse congelate sono state pari a 700 milioni di euro. Poi, in occasione della seduta dello scorso 3 maggio, un primo emendamento, subito accolto dai deputati, ha consentito di scongelare 270 milioni di euro. Adesso, secondo quanto trapelato dall’assessorato all’Economia, altri 211 milioni di euro potrebbero essere scongelati nelle prossime settimane da Roma. E nel frattempo il governo regionale tenterà di ottenere dallo Stato anche un ulteriore aiuto attraverso il riconoscimento delle mancate entrate a causa della pandemia. Si tratterebbe di 780 milioni di euro, accantonati nel rendiconto 2020, e che la Regione vorrebbe riconosciuti su quanto dovuto dalla Stato a titolo di compartecipazione alla spesa sanitaria. Ancora in riferimento al testo della finanziaria sotto esame, sono tante le norme stralciate dalla presidenza dell’Assemblea. Quest’anno più che mai si tratta di un documento tecnico in cui, tra l’altro, spiccano gli incentivi per le imprese che si insediano nelle Zes, le Zone economiche speciali. Inoltre, l‘assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha annunciato che fra gli emendamenti governativi si prevede l’utilizzo dell’importo complessivo di 220 milioni di euro per “lo sblocco integrale di spesa relativa al Fondo per la disabilità, ai teatri, e ai fondi per Comuni ed ex Province”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)