L’Assemblea Regionale approva tutti gli articoli del bilancio. Il voto finale rinviato all’approvazione della finanziaria. In Aula si procede ad oltranza.
L’Assemblea Regionale ha approvato tutti gli articoli del Bilancio di previsione per il triennio 2021-2023. Il voto finale è previsto contestualmente all’approvazione della finanziaria, che conta 136 articoli e il cui esame a Sala d’Ercole è iniziato ieri pomeriggio. Nel frattempo, gli uffici di Palazzo dei Normanni sono a lavoro per analizzare i circa 2mila emendamenti presentati dai gruppi parlamentari. In riferimento al dibattito sulla finanziaria, il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Miccichè, prospetta: “Lavoreremo tanto, e comunque essendo in gestione provvisoria non possiamo rischiare che ci siano persone che non vengano pagate ed hanno bisogno dello stipendio. Perciò andrò ad oltranza giorno e notte. Spero che ci sia consapevolezza, senza intervenire inutilmente sugli articoli tanto per dire la propria, si deve lavorare serenamente. In questa finanziaria ci sono poche risorse, per la prima volta abbiamo inserito solo emendamenti di tipo procedurale perché altrimenti si rischia che i deputati lavorino tutto l’anno per poi, nel momento più importante, non potere presentare emendamenti. Sarebbe stata una scorrettezza”. Ed a proposito dell’accordo Stato – Regione per pagare a rate in 10 anni il disavanzo della Regione da 1 miliardo e 700 milioni di euro, Miccichè ha aggiunto: “L’accordo Stato – Regione è mortificante, ridicolo, una pistola puntata alla tempia. Quando lo Stato parla di rapporti di lealtà, deve capire che questa lealtà deve essere reciproca. Noi faremo la nostra parte, a differenza di Roma che non è stata leale con la Regione Siciliana” – conclude. Con tale accordo la Regione assume l’impegno a tagliare la spesa corrente e ad attuare una serie di riforme. In particolare, la Regione si impegna, per gli anni dal 2021 al 2029, a riduzioni strutturali degli impegni di spesa corrente attraverso il contenimento dell’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, comprendendo anche lo snellimento della macchina amministrativa, e quindi riduzioni nell’ambito delle funzioni pubbliche, degli uffici, dei dipartimenti regionali, e con dipendenti regionali in bilico. Dunque tagli rigidi e non indolori, che influiscono pesantemente sull’azione politica e amministrativa del governo Musumeci, e sulle capacità del bilancio appena approvato sul quale, già solo per il 2021, pesa il primo contenimento della spesa imposto da Roma per 40 milioni di euro.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)