Dopo 50 giorni finisce l’odissea di circa 150 persone, provenienti in maggioranza dalla Sicilia, bloccate in Marocco dalla seconda settimana di marzo per via del Coronavirus.
Due voli, uno diretto a Catania e uno a Palermo, dopo uno scalo a Roma, hanno riportato, lo scorso 25 aprile, a casa lavoratori, viaggiatori, marocchini con famiglia in Italia, rimasti “prigionieri” dopo il lockdown scattato prima in Italia e poi nella stessa nazione africana che dall’11 marzo ha chiuso i confini.
Ad occuparsi della questione, in costante contatto con le ambasciate e con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle, Rosalba Cimino, impegnata sin dai primi momenti del blocco per la risoluzione del problema lavorando per un aereo che dal Marocco portasse a Roma gli italiani e i siciliani bloccati in terra straniera. Molti tra questi avevano infatti rifiutato una diversa soluzione loro proposta: una nave che faceva diversi scali, tra cui una fermata in Spagna. «Da più di un mese sono in contatto con i tanti italiani rimasti bloccati in Marocco. Tra questi c’erano persone con disabilità e persone anziane che avevano necessità di affrontare in sicurezza il viaggio di ritorno in Sicilia e mi sono impegnata affinché venissero organizzati dei trasferimenti che arrivassero direttamente in Italia. Nei primi giorni erano state proposte altre soluzioni per sopperire al cancellamento dei voli – continua il portavoce del Movimento 5 Stelle – ma questi avrebbero portato i nostri corregionali e tanti altri italiani che arrivano dal Sud, fuori dall’Italia o comunque troppo distanti. Finalmente l’incubo è finito». L’aereo con decine di persone appartenenti alle province di Trapani e Agrigento il 25 aprile è arrivato a Roma e in seguito nei due grandi aeroporti siciliani, per la gioia di tante famiglie che hanno vissuto con ansia queste giornate. «Per 50 giorni sono rimasto bloccato in Marocco – spiega Vincenzo Rossello, di Castelvetrano, portavoce degli italiani e siciliani bloccati a Casablanca – ci avevano prima proposto un aereo per Marsiglia e uno per Roma nei primi giorni dopo la chiusura ma il nostro obiettivo era quello di affrontare un viaggio in totale sicurezza. Come me, che devo fare i conti con alcuni problemi di salute, altre persone non potevano tornare da altre città senza la certezza di viaggiare in sicurezza. L’onorevole Cimino con cui siamo stati costantemente in contatto in questi giorni, dopo diverse interlocuzioni, ci ha prospettato l’occasione del volo per Roma organizzato appositamente per noi. Finalmente adesso siamo ritornati e per questo vogliamo ringraziare chi si è impegnato per porre fine al nostro problema».
Il deputato alla Camera intanto continua il suo lavoro, in contatto con i tanti siciliani all’estero e con le altre persone rimaste ancora bloccate fuori dai confini italiani.