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Le casse comunali di Agrigento rischiano di perdere 3 milioni all’anno per dieci anni. Cioè il Comune rischia di dover rinunciare a nuova linfa finanziaria utile soprattutto per le assunzioni e per l’integrazione oraria del personale stabilizzato. Perché? Il comma 2 dell’art. 43 del DL 50/2020 prevede, al fine di favorire il riequilibrio finanziario, che i sindaci dei
Comuni capoluogo di provincia che hanno registrato un disavanzo di amministrazione pro-capite superiore a 500 euro, e tra questi pare rientri Agrigento, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, possono sottoscrivere un accordo per il ripiano del disavanzo con il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze: in sostanza, il Comune si impegna, per il periodo nel quale è previsto il ripiano del disavanzo, a porre in essere parte o tutte le misure di cui all’articolo 1, comma 572, della legge n. 234 del 2021.
Questo significa che se il Comune approvasse quantomeno il Rendiconto 2020 (l’ultimo è quello 2019), potrebbe ricevere un cospicuo contributo a copertura del disavanzo e anticipare il rientro dello stesso.
Ciò consentirebbe un’immediata liberazione di risorse a beneficio della parte corrente e il rilancio del virtuosismo precedentemente avviato dalla nostra amministrazione.
Questa soluzione, oltre a portare nuova linfa e respiro alla casse dell’ente, consentirebbe di accelerare i processi di investimento e intervento negli ambiti delle sue funzioni fondamentali e, ancora di più, aggredire con celerità i fondi del PNRR.
Gli emendamenti che prorogano le scadenze, precedentemente indicate nel DL 50/2020, sono stati approvati dalle Commissioni riunite V e VI.
Secondo il testo originario dell’articolo 43 l’accordo doveva essere sottoscritto entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore del decreto 50/2022 pubblicato il 17 maggio 2022 sulla Gazzetta Ufficiale n. 114. Con l’approvazione degli emendamenti tale termine è stato spostato al 15 ottobre 2022. Ma la proposta deve essere protocollata al Ministero entro il 31 luglio 2020.
Ci sarebbe ancora tutto il tempo per portare al Consiglio Comunale gli strumenti finanziari mancanti, così da non perdere questa importantissima opportunità. Senza intervenire si farebbe un salto all’indietro ridimensionando l’efficace di tutti gli sforzi di risanamento compiuti dalla nostra amministrazione. Chiedo al sindaco e all’assessore al Bilancio di chiarire qual è l’orientamento dell’amministrazione in merito alla questione, che assume un valore di importanza primaria per la città.