Si è insediato ieri pomeriggio il Consiglio di amministrazione della Fondazione Architetti nel Mediterraneo per il mandato 2021-2025. Dopo l’apertura dei lavori a cura del presidente dell’Ordine degli architetti Rino La Mendola, il Consiglio della Fondazione appena insediatosi ha confermato Piero Fiaccabrino, nel ruolo di presidente mentre, nel ruolo di vicepresidente, segretario e tesoriere, sono stati eletti rispettivamente Giuseppe La Greca, Giusy Catalano e Pier Angelo Costanza. Il Consiglio, in relazione agli esiti dell’Assemblea degli iscritti all’Ordine tenutasi nel giugno scorso, è composto anche dagli architetti Maria Antonietta Di Liberto (Sciacca), Vincenzo Florio (Casteltermini), Calogero Giglia (Favara), Giuseppe Lalicata (Canicattì), Alfonso Micciché (Agrigento), Lorenzo Violante (Cattolica Eraclea) e Alfredo Pinelli (Sciacca).
Alla cerimonia di insediamento ha partecipato anche Alfonso Cimino, già Presidente dell’Ordine durante il mandato 2017-2021.
“La Fondazione Architetti nel Mediterraneo – afferma il neopresidente, Pietro Fiaccabrino – quale parte integrante dell’Ordine degli architetti, sin dalla sua costituzione, ha sempre operato con il precipuo scopo di promuovere e organizzare iniziative volte alla valorizzazione e divulgazione delle risorse culturali e della qualità dell’architettura del nostro territorio nel più ampio contesto socioculturale del bacino Mediterraneo. Un percorso che i componenti del nuovo Consiglio continueranno a seguire, facendo tesoro delle esperienze passate e lavorando per creare i presupposti per nuove e diversificate occasioni di riflessione e approfondimento di tematiche fondamentali come la formazione professionale, la valorizzazione del patrimonio architettonico esistente e la promozione della figura dell’architetto quale protagonista del processo di sviluppo socio-culturale della nostra terra”.
“Sono certo – commenta Rino La Mendola – che il neoeletto Consiglio della Fondazione, presieduto da Piero Fiaccabrino, da un lato, continuerà ad offrire all’Ordine un notevole contributo nell’organizzazione di eventi culturali e nelle attività finalizzate all’aggiornamento professionale degli architetti agrigentini e , dall’altro, promuoverà nuove occasioni di confronto socio-culturale tra i Paesi del Mediterraneo, puntando sull’architettura, quale linguaggio universale di confronto tra i popoli, in grado di superare le divergenze politiche e religiose che spesso rendono difficile il dialogo nel bacino del Mediterraneo”.