A breve saranno pubblicati i decreti di finanziamento per l’attivazione dei corsi di formazione professionale relativi all’Avviso 8: ne dà comunicazione l’Assessorato regionale all’istruzione e alla formazione professionale.
Già durante lo scorso mese di agosto, secondo quanto disposto dalla sentenza del CGA Sicilia ed in esito al lungo contenzioso nato nel 2016 durante il precedente governo, era stata pubblicata dal Dipartimento dell’Assessorato la graduatoria finale, sulla base dei criteri fissati dal Giudice amministrativo di appello. Oggi, a seguito dell’ordinanza emessa dal TAR che rigetta il ricorso presentato da un ente di formazione che metteva in discussione il metodo, utilizzato dall’amministrazione regionale per l’attribuzione dei punteggi ai fini della riformulazione della graduatoria, si potrà procedere con la pubblicazione dei decreti di finanziamento. L’attribuzione dei punteggi, infatti, risulta adeguatamente motivata e non contrasta con il principio di progressività enunciato dalla sentenza del CGA.
«Come confermato dall’ordinanza del TAR, l’amministrazione regionale ha lavorato con trasparenza e coerentemente con quanto stabilito dal CGA. Attestata, quindi, la validità dei criteri adottati per la formulazione della graduatoria, finalmente, potranno essere sbloccati 136 milioni di euro in stallo da quattro anni– spiega l’assessore regionale Roberto Lagalla – e saranno utilizzati per dare risposta positiva alle numerose attese sociali maturate a riguardo, soprattutto in un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19. Prevediamo che i corsi di formazione professionale attivati grazie all’Avviso 8 potranno rivolgersi ad una potenziale platea di circa diecimila giovani e disoccupati siciliani e permetteranno di riassorbire una ulteriore quota di lavoratori non ancora impegnati nel sistema. Inoltre, l’Avviso rappresenta una valida opportunità per coloro che al momento non sono impegnati in percorsi professionali o formativi, i cosiddetti NEET, che in Sicilia ancora oggi rappresentano una considerevole percentuale, oltre il 30%. Infine, l’impiego di 136 milioni di euro contribuirà positivamente al raggiungimento del target di spesa comunitaria previsto per il 2020 per la Regione Siciliana».