Erano separati in casa dal giorno del voto che vide protagonista Simone Gramaglia nel risultare il primo degli eletti alle ultime amministrative. Il leader Gallo Afflitto ci rimase male, molto male. Si sentì tradito (lui…) da qualcuno che all’interno della stessa famiglia votò per un altro figliolo. Gallo “ammuttava” per Giovanni Civiltà, doveva mostrare tutta la sua forza, ma non ce la fece. A spuntarla fu Simone Gramaglia. Da quel momento Gallo iniziò una guerra fredda all’interno che non si è più sanata. Non solo perse il consigliere ma anche chi gli era stato vicino sotto altri aspetti. Molto vicino. Molto vicino. Molto vicino.
Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno. E così, ieri, finalmente, Gramaglia ha ufficializzato quello che in realtà serpeggiava velenosamente da quel famoso giorno dello scrutinio. Ieri il presidente Civiltà ha chiesto a tutti i consiglieri comunali di sottoscrivere la propria posizione politica e precisare il partito a cui appartengono. E nel pizzino di Simone Gramaglia è apparsa la vocina: indipendente.
Giusto ieri si sono verificate due “coincidenze” che avrebbero fatto ridere anche “lo smemorato di Collegno”; prima esce un comunicato della commissaria provinciale Margherita La Rocca Ruvolo attraverso il quale si dichiarava la seguente: “Forza Italia al Comune di Agrigento rimarrà all’opposizione. Se uno dei nostri andrà a fare l’assessore è giusto che si sappia che lo farà motu proprio, senza il nostro avallo” (s’era sparsa la notizia che Gramaglia potesse far parte della Giunta Miccichè). La seconda singolare coincidenza, quasi alla velocità della luce, è stata la notizia della nomina a capogruppo di Carmelo Cantone il quale ha preso il posto dell’ex capogruppo. Ed ora indovina indovinello: chi sarà mai stato il capogruppo di Forza Italia?
Finito, dunque, l’amore tra Gallo e Gramaglia (ma c’era mai stato?). Tra l’altro Gramaglia è un consigliere tosto, non si ricorda per i suoi silenzi (come qualche sparuta presenza solo per scaldare lo scranno) ma per essere attivo e sempre vicino alle esigenze della gente. Insomma, quasi quasi non conforme alla linea di Forza Italia Agrigento che della gente, invece, se ne fotte altamente.
Recentemente hanno lasciato anche Francesco Picarella e Roberta Lala, altri due assessori tosti e sempre in prima linea per cercare di superare i problemi della città. Roberta Lala, in particolare, ha dato una vera e propria svolta (tralasciando le altre deleghe), prima umanitaria e poi amministrativa, al modo di intervenire sui tantissimi problemi causati dal randagismo e similari. Roberta è stata come una sorta di San Francesco; non solo parla con gli animali ma ha insegnato a tanti agrigentini ad amarli, ad accudirli, a preservarli da morte sicura. E molte iniziative la bionda quasi bionica le ha fatte a proprie spese. Roba di non poco conto.
I posti lasciati vacanti dai due assessori appetiscono come le banane alle scimmie molti consiglieri comunali i quali, senza che lo ammettono, venderebbero cara la propria pelle pur di avere un posto in assessorato.
Il chiacchiericcio continua ad esserci, tanto che non si escludono altre dimissioni o altre sostituzioni. E più posti ci sono più diversi consiglieri comunali leccano i propri baffi, alcuni dei quali pronti a lasciare il proprio partito e cambiare casacca come se nulla fosse.
Che succederà adesso non ci è dato sapere (o quasi…).
Ricordino tutti, ma proprio tutti (non solo la classe politica) che ad un certo punto si dovranno fare i conti con quel galantuomo che si chiama tempo. Arriverà il giorno che spiattellerà tutte le verità che prima erano state nascoste maldestramente.