All’ultimo concorso per medici di Pronto Soccorso in Sicilia 101 candidati per 121 posti. L’assessore Razza propone: “Ingaggiamo pensionati e medici non specializzati”.
Il Pronto Soccorso negli Ospedali è come la prima linea del fronte di guerra: sei sotto il fuoco. E’ spesso il luogo crocevia tra la vita e la morte, e tu, medico, in poco tempo hai il dovere di comprendere e di agire, subito, e nel modo più corretto possibile arrampicandoti anche sul muro scivoloso dell’impossibile, gettando la spugna solo quando il tutto e per tutto è stato tentato. Altrimenti sono guai. E adesso il Pronto Soccorso è anche un posto di lavoro poco sicuro perché tu, medico, rischi il linciaggio, l’aggressione fisica, la violenza, del disperato o del prepotente maleducato e arrogante. Ed è già accaduto tante volte. E tu, medico al Pronto Soccorso, sei come il classico banconista nei saloon dei film western: ogni 10 bottiglie che servi, una te la ritrovi in testa. E ciò spiega perché il Pronto Soccorso per il medico sarebbe la destinazione professionale meno ambita e desiderata. Ed altrettanto spiega perché, soprattutto nei Pronto Soccorso siciliani la carenza dei medici in organico è più che allarmante, e i disservizi sono la costante e non l’eccezione. Ed ancora altrettanto spiega perché – udite udite – con la fame di lavoro che dilaga, all’ultimo concorso per medico di Pronto Soccorso in Sicilia, per 121 posti si sono presentati solo 101 candidati. Incredibile ma vero. Così conferma l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, che, a rimedio di quanto accade, intende adottare lo stesso sistema che si usa in tempo di guerra, quando l’Esercito ha bisogno di soldati e si richiamano alla leva anche i veterani. Mancano i medici nei Pronto Soccorso? Sì. E l’assessore Razza rivela: “Sto lavorando ad una delibera di giunta per consentire agli ospedali di utilizzare personale in pensione, con contratti a tempo determinato, come ha già fatto il Veneto. E’ una soluzione che ci consentirebbe di far fronte ai disservizi”. E non solo: l’assessore di “Diventerà Bellissima” intende ingaggiare nei Pronto Soccorso anche i medici laureati non specializzati, attraverso i contratti di formazione lavoro, affiancandoli a medici più esperti. I sindacati di categoria confermano lo stato di grave malessere nei Pronto Soccorso e la conseguente fuga dei medici, e denunciano: “Nei Pronto Soccorso i medici lavorano in condizioni esasperanti con turni estenuanti e con pochi giorni di riposo. Questo è uno dei motivi per cui i giovani medici non sono tanto allettati da questo tipo di lavoro. E poi, altro problema, i pensionamenti: l’età media dei medici è di 55 anni, già fin troppo alta. In tutta Italia è stato calcolato che andranno in pensione nei prossimi anni almeno 16mila medici. Per far fronte a questo problema in alcune regioni come il Veneto, Toscana e Lombardia sono stati richiamati i medici in pensione, mentre in Molise sono stati reclutati i medici militari. Sì, è intervenuto l’Esercito. E poi, in Italia c’è la necessità ogni anno di almeno 10mila medici specializzati ma dalle scuole di specializzazione ne escono solo 7mila. E dei 9mila giovani che si laureano in Medicina solo 7mila si specializzano in Italia. Gli altri vanno fuori, negli Stati Europei con migliori condizioni di lavoro e stipendi. Questo è uno spreco da parte dello Stato, che forma giovani medici ma non dà loro la possibilità di essere assunti in Italia”.